DISLESSIA: COME SI EFFETTUANO LE VERIFICHE SCOLASTICHE

helpLe verifiche a scuola sono sicuramente lo scoglio più duro e frustante degli studenti, in modo particolare per quei ragazzi con particolari esigenze educative BES.

Ci vorrebbe una didattica personalizzata, nelle metodiche di insegnamento, ma anche nelle valutazioni….purtroppo scuola e docenti non sempre sono pronti….

Le verifiche devono essere uguali per contenuto a quelle assegnate alla classe ma con tempi di svolgimento più lunghi oppure con una riduzione della richiesta o ancora con un adattamento delle modalità.

Durante le verifiche sarà consentito l’uso di qualsiasi strumento compensativo (PC, mappe, formulari…).

Se non utilizza un programma di lettura e se necessario, l’insegnante leggerà a voce alta qualunque testo o frase per facilitare la sola comprensione di quanto è richiesto nell’esercizio, eventualmente ripetendo più volte le consegne che dovranno comunque essere molto semplici.

Nella valutazione delle prove scritte e orali si terrà conto del contenuto e non della forma (gli errori ortografici possono essere evidenziati ma non valutati).

Sarà opportuno privilegiare frequenti verifiche orali a contenuto limitato, nelle quali l’alunno si trova più a suo agio.

Il monitoraggio dovrà essere frequente, anche a mezzo di domande flash.

Infine è importante sapere che

i progressi non saranno valutati in rapporto al resto della classe ma in riferimento al livello di partenza

– si dovrà tendere a far diventare l’alunno consapevole delle proprie capacità e dei propri miglioramenti.

Ogni errore verrà spiegato oralmente.

– Sia x le verifiche scritte che orali, l’anno dovrà essere informato sulla parte di programma sul quale sarà esaminato.

– Per le verifiche orali lo studente dovrà essere informato sulla data in cui sarà esaminato, che deve essere come minimo di 6 giorni prima


Nel caso di assenza del docente e di arrivo di un supplente, è bene predisporre una relazione da lasciare nel registro che espliciti le strategie e la metodologia adottata.

Tutti questi accorgimenti sono riportati nella legge 170, e devono essere validi in tutte le scuole di ordine e grado.

 

Lettera di una mamma alla scuola che accoglierà suo figlio

Dedicata a tutte le mamme che affideranno,

per la prima volta e non solo, i loro figli alla scuola

scuola_smallCara scuola, è arrivato il momento tanto atteso, ed io, con fiducia ma non senza trepidazione,  ti consegno mio figlio.

Sbagliando, ho pensato che fosse solo mio, ma è giusto dividerlo con il mondo purché impari a percorrerlo. Finora l’ho accudito, ho alimentato il suo corpo e nutrito la sua mente. Ho tremato per  ogni suo malore, l’ho incoraggiato, l’ho consolato, gli ho alleviato ogni dolore, l’ho rimproverato con fermezza, l’ho rassicurato quando il buio della notte lo intimoriva  e ho gioito per ogni suo successo.

Gli ho comprato giocattoli  ingegnosi,  libri stimolanti, favole  immaginifiche; ho cercato di preservarlo da immagini di violenza e da linguaggi inadeguati,  gli ho offerto una casa confortevole e serena.
Ora te lo affido. Per lunghi anni, mio figlio sarà uno dei tuoi figli.
Grande è la tua responsabilità nell’accoglierlo, sei il luogo dell’incontro, dell’ospitalità, dell’inclusione, solo se  vi troverà tutto ciò, capirà di appartenerti  e  te ne saprà essere riconoscente.

Dovrai essere  presente in maniera convinta, attiva, responsabile, chiamandolo per nome, prestando attenzione ad un suo bisogno, ad un suo desiderio che può coltivare un sogno nuovo.
Offrigli sempre nuovi stimoli,  soddisfa e alimenta  le sue curiosità, non smetterà di sbalordirti con le sue domande ma anche con le sue risposte.
Sii comprensiva ma non buonista, non incutergli paura ma fatti rispettare, sempre: ha bisogno di fermezza e di coerenza.
Gratificalo per ogni, sia pur minimo, successo, ma, se non è conforme alle tue aspettative, non lo umiliare mai, piuttosto  incoraggialo, rincuoralo, dagli tempo, cerca le  strategie a lui più congeniali,  più  seducenti.
Egli vuole imparare a vivere questo secolo, ad essere come un suo coetaneo dell’altra parte del mondo. Infondigli la fiducia, l’amore, il rispetto per tutti, il senso della giustizia e della libertà; trasmettigli la ricchezza delle “diversità”, il gusto per la conoscenza, la forza delle idee, il coraggio per affrontare un mondo meraviglioso e complicato, in cui dovrà anche fronteggiare chi e cosa cercheranno di scoraggiarlo, di blandirlo.
Proteggilo dalle false lusinghe, contribuisci  a che possa  crearsi  un’opinione sulle persone, sui fatti, sulla storia.
Non tentare di omologarlo, difendi la sua preziosa unicità!
Lo so, ti sto chiedendo tanto, troppo, tuttavia io, se me lo consentirai, ti affiancherò, con discrezione, durante questo arduo percorso.

Te lo affido bambino, tu guidalo fino a  farne un uomo libero.
Con profonda gratitudine

Una mamma

fonte: Francese ma non solo

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