Cosa sono le Creative Commons?

Le licenze di tipo Creative Commons permettono a quanti detengono dei diritti di copyright di trasmettere alcuni di questi diritti al pubblico e di conservare gli altri, per mezzo di una varietà di schemi di licenze e di contratti che includono la destinazione di un bene privato al pubblico dominio o ai termini di licenza di contenuti aperti (open content). L’intenzione è quella di evitare i problemi che le attuali leggi sul copyright creano per la diffusione e la condivisione delle informazioni.
Il progetto fornisce diverse licenze libere che i detentori dei diritti di copyright possono utilizzare quando rilasciano le proprie opere sulla Rete. La normativa per le Creative Commons fornisce un insieme di 4 opzioni che permettono facilmente di riconoscere i diritti vantati dall’autore e da terzi sull’oggetto della licenza. Le sei licenze Creative Commons (definite dalla combinazione di quattro attributi) stabiliscono in modo esplicito quali sono i diritti riservati, modificando quindi la regola di default in cui tutti i diritti sono riservati.
Le licenze Creative Commons sono nate negli USA appoggiandosi al sistema giuridico locale. Sono state quindi adattate al sistema giuridico italiano, dove il diritto d’autore è regolato dalla legge 633/41. L’autore diventa detentore dei diritti nel momento dell’estrinsecazione dell’opera creativa, secondo la L. 633/41, art. 6

Fonte Wikipedia

Tuo figlio va male a scuola: scopri perché

A volte i ragazzi sono svogliati, distratti, irrequieti, incapaci di dedicare attenzione alle lezioni. Alcuni atteggiamenti del bambino/ragazzo in classe rivelano disturbi specifici che è meglio “capire” e classificare, per aiutarlo non solo a migliorarsi a scuola ma a conoscere le proprie potenzialità.

bimbo

Facile dire: non va bene a scuola. Difficile è stabilire perché.

Per scoprire perchè il proprio figlio non va bene a scuola, nonostante si riscontri in lui una notevole intelligenza, è bene parlare a lungo con i suoi insegnanti, perchè loro dovrebbero essere i primi a percepire i  campanelli di allarme, nel caso si tratti di specifici disturbi di apprendimento.

DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO???

Cosa sono????

 

ImmagineI “disturbi specifici dell’apprendimento” (DSA) colpiscono il 4% della popolazione, 1 alunno ogni 25, e nella maggior parte dei casi emergono fin dalle scuole elementari, e sono classificati in: Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Discalculia.

Vediamoli nel dettaglio:

Nella Dislessia c’è una mancanza di automatismo nella lettura. Per studiare con successo è necessario saper leggere almeno tre sillabe al secondo (scu-o-la; a-ve-vo), si scambiano le  lettere  (f – v; n – m; p-b-d-q; a-e; ecc..) .(per saperne di più). Spesso è accompagnata dalla Disortografia, ovvero mancanza di automatismo nella scrittura, con errori di ortografia  (scuola-squola, avevo-havevo). (per saperne di più)

La Disgrafia invece è la difficoltà a riprodurre il segno grafico, la forma delle lettere o lentezza nel modo in cui si riesce a farlo, quindi si manifesta con una brutta scrittura detta “a zampe di gallina” e un’incapacità a prendere appunti. (per saperne di più)

Con il disturbo della Discalculia,  gli alunni hanno invece difficoltà a leggere e scrivere i numeri, specialmente a ritroso, e a fare calcoli anche molto semplici a mente, non hanno il senso del tempo, non riescono a leggere l’orologio, non hanno il senso della quantità del numero, difettano nel ragionamento logico per risolvere i problemi. (per saperne di più)

A questi si aggiungono altri disturbi come la Disprassia (carenza nella motricità fine con difficoltà ad esempio nell’allacciarsi le scape, nell’usare il compasso) (per saperne di più) e la Disnomia (un disturbo del linguaggio in cui vengono dimenticati i nomi delle cose, o delle persone, o i verbi,…, quindi non si riesce a fare un discorso pienamente corretto) è  l’effetto delle “parole sulla punta della lingua”.

Se si ha il dubbio che il proprio figlio possa avere uno o più distubi è bene farlo valutare da un neuropsichiatra infantile, in modo da sapere se effettivamente c’è o ci sono.

ImmagineAl momento della conferma lo specialista farà una certificazione, che va consegnata alla scuola, la quale grazie alla recente legge 170 del 2010, adotterà percorsi personalizzati con tutti i sistemi compensativi e dispensativi del caso, in modo da rendere meno TORMENTATA  la vita scolastica del bambino/ragazzo.

Adottare dei metodi alternativi per aiutare questi studenti non è difficile, per esempio rallentare la dettatura, concedere tempi più lunghi per la scrittura, proporre mappe concettuali, fornire riassunti. Se l’alunno ha difficoltà nella scrittura, potrebbero ricorrere a interrogazioni orali e programmate, e stimolare la formazione di gruppi di studio che favoriscano un ambiente emotivamente accogliente e un aiuto reciproco tra compagni,  far usare il PC e tablets per videoscrittura, dettatura, sintesi vocale e dizionari elettronici, l’uso di calcolatrici e formulari.

Usare quindi tutto quello che si rende necessario per ogni singolo alunno, calibrandolo sulle sue necessità del momento.

Il rischio, per questi ragazzi, è che se non compresi e aiutati potrebbero sviluppare una depressione reattiva, sentendosi erroneamente “poco intelligenti” e “diversi” dai compagni, sviluppando anche aggressività, o remissione, sfociando perfino nell’abbandono scolastico.

ImmagineA questo punto è bene mettere in evidenza un fatto importantissimo, i ragazzi con disturbi specifici di apprendimento sono intelligenti, hanno una intelligenza nella media e in molti casi anche superiori alla norma.

INVALSI Anno scolastico 2014/2015

Nota MIUR 30.04.2015, prot. n. 3752
INVALSI italiano classe II primaria
Soluzioni INVALSI italiano classe II
INVALSI matematica classe II primaria
Soluzioni INVALSI matematica classe II
INVALSI italiano classe V primariaInvalsi Quinta Elementare 2015
Soluzione INVALSI italiano classe V
INVALSI matematica classe V primaria
Soluzione INVALSI matematica V
Questionario Studente Prove
ESAMI DI TERZA MEDIA
04.05.2015Lettera del Presidente INVALSI rivolta ai dirigenti delle scuole interessate alla rilevazione INVALSI 2015
Prova nazionale – Italiano – Fascicolo 1
Prova nazionale – Matematica – Fascicolo 1
GRIGLIA PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DELLA PROVA NAZIONALE PN2015