Approvato dalla Camera dei Deputati giovedì 5 agosto 2021: possibilità di svolgere le prove in modalità orale, utilizzare strumenti compensativi, usufruire di una maggiorazione di tempo. Concorsi pubblici: il Parlamento approva una norma che introduce tutele per i candidati con DSA
È legge, finalmente: le persone con DSA potranno presto usare gli strumenti compensativi nei concorsi pubblici indetti da Stato, Regioni, Comuni e dai loro enti strumentali. Il Parlamento italiano ha approvato una normativa che segna un passo fondamentale nella promozione dei diritti dei dislessici, in ambito lavorativo.
Nel DL “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80 recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia”, varato il 5 agosto 2021 dalla Camera dei Deputati, è stata inserita infatti una norma che prevede per tutti i candidati con DSA nei concorsi pubblici la possibilità di svolgere la prova in modalità orale anziché scritta o di utilizzare strumenti compensativi per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo, nonché di usufruire di una maggiorazione di tempo per completare le prove.
Tutte queste misure, in linea con quanto disposto dalla legge 170/2010, dovranno essere specificate esplicitamente nei relativi bandi di concorso.
Entro tre mesi dall’entrata in vigore del suddetto disegno di legge verranno definite le modalità attuative della norma, attraverso un decreto del Ministero della Pubblica Amministrazione, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
“Sono orgogliosa dell’approvazione di questa proposta della Lega per la parità concorsuale a persone con disturbi specifici dell’apprendimento, che consentirà l’inserimento lavorativo delle persone con DSA a partire dalle attività di selezione – ha commentato la Senatrice Valeria Alessandrini, prima firmataria dell’emendamento che ha introdotto la norma – In questo modo si eviterà qualsiasi forma di discriminazione e verranno assicurate condizioni di pari opportunità, mediante modalità di esecuzione di prove e colloqui che permettano di valorizzare le competenze a prescindere dalle aree di debolezza. Durante la mia attività di docente ho avuto modo di conoscere molti studenti con DSA, di riflettere sulle loro difficoltà e su quelle delle loro famiglie. Ho ritenuto quindi fondamentale proporre questo emendamento, al fine di garantire alle persone con DSA pari diritti nella partecipazione ai concorsi pubblici. L’introduzione di questo principio di equità avrà un impatto positivo sulla vita di tanti cittadini”.
“Siamo molto soddisfatti per questo importante traguardo – ha dichiarato il presidente di AID, Andrea Novelli – Come associazionecontinueremo a impegnarci nei rapporti con le istituzioni affinché vengano introdotti ulteriori provvedimenti che garantiscano la piena inclusione delle persone con DSA anche in età adulta: dall’università, alla patente di guida, all’inserimento lavorativo e alla crescita professionale, sia nel settore pubblico sia nel settore privato. Per la nostra associazione questa è una battaglia di civiltà, determinante per il futuro di milioni di persone con disturbi specifici dell’apprendimento”.
In particolare l’associazione continuerà ad adoperarsi attivamente per l’approvazione del Disegno di Legge “Modifiche alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, e altre disposizioni per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi specifici di apprendimento” (link) che ha come prima firmataria la Senatrice del PD Anna Rossomando. Il progetto ha come principio generale il divieto di discriminare le persone con DSA sul posto di lavoro. Stabilisce l’inclusione di questi lavoratori nel settore pubblico e privato, assicurando loro l’uso di tutti gli strumenti necessari per lo svolgimento della professione, l’uso degli strumenti e tempo aggiuntivo anche negli esami per l’accesso agli Ordini professionali, nella carriera universitaria, nei test d’ingresso all’università, nelle selezioni per la progressione di carriera, nell’esame teorico della patente; la creazione di centri pubblici e privati (oggi gravemente carenti) su tutto il territorio nazionale per la certificazione diagnostica degli adulti, documento necessario per avere i benefici di legge, e tempi certi per il rinnovo della certificazione nell’arco della vita delle persone con DSA.
Fonte: AID