Le mappe rientrano tra gli strumenti compensativi che, in quanto strumenti, vanno definiti in base ai bisogni e all’efficacia.
Ma una domanda si fanno frequentemente i genitori: chi deve fare le mappe concettuali? Gli studenti, i genitori o gli insegnanti?
Le mappe vanno fatte dagli studenti secondo il loro modo di apprendere (profilo di funzionamento) e secondo i bisogni individuali di ognuno.
MA ATTENZIONE
Compito della scuola è
incentivare l’uso ed insegnare allo studente il modo di strutturare una mappa efficace e funzionale,
non basta dire “così non vanno bene, sono troppo scritte, modificale” :
il D.M. n. 5669 del 12 luglio 2011, l’ art. 4 comma 4 (che è il decreto attuativo della Legge 170 del 2010): «Le Istituzioni scolastiche assicurano l’impiego degli opportuni strumenti compensativi, curando particolarmente l’acquisizione, da parte dell’alunno e dello studente con DSA, delle competenze per un efficiente utilizzo degli stessi.»
Come si evince dalla legge è compito della scuola aiutare gli studenti a promuovere le competenze necessarie per un loro efficiente utilizzo dei sistemi compensativi, mappe comprese ovviamente.
Quindi:
▶️ l’uso delle mappe rientra nell’autonomia di studio e vanno predisposte dall’alunno stesso;
▶️ se non lo sa fare, è compito della scuola insegnarglielo;
Si possono distinguere diversi tipi di mappe a secondo del bisogno del singolo studente: ▶️per chi ha difficoltà a ricordare i passaggi di un determinato ragionamento, usa una mappa che si chiama "procedurale"; ▶️ per chi ha difficoltà nel recupero dell'etichetta lessicale usa mappe mnemoniche (parola chiave- connettore); ▶️ per chi ha una scarsa memoria usa mappe con qualche parola in più e con le date (non riassunti) Negare questo tipo di mappe è molto grave.
Purtroppo però spesso le attività di incentivare ed insegnare, vengono spesso disattese dalla scuola.
Lo studente si ritrova così ad imparare da solo a costruire le mappe per riportare in memoria informazioni che ha appreso ma che per la sua neurodiversità fatica a recuperare.
Non si nasce “imparati” ed occorre dare tempo allo studente per acquisirne competenza.
Inoltre le mappe saranno più “ricche” inizialmente per diventare sempre più “snelle” con il passare del tempo.
Non denigriamo la mappa che sembra un riassunto e ricordiamo che la velocità di lettura non permette di leggere velocemente quanto riportato, piuttosto viene sfruttata la memoria fotografica di chi, avendo studiato, recupera in memoria quanto ha appreso.
Del resto se non si ha studiato non è utile neanche il manuale perchè non si sa dove e cosa andare a cercare.
È palese che se si costruisce la mappa si ha studiato, come è palese che non è stracciando o ritirando la mappa durante la verifica o l’interrogazione che si incentiva l’utilizzo della mappa ma si umilia lo studente che spesso viene poi deriso dai compagni.
Attenzione: è come lo studente che indossa per la prima volta gli occhiali in classe che si può sentire a disagio con i compagni.
Spesso gli studenti con DSA sono seguiti da professionisti con master in DSA: sfruttiamo la competenza che questi studenti hanno acquisito o stanno acquisendo per farla condividere con i compagni.
Le mappe sono utili a tutti.