E’ senza dubbio scorretto per vari motivi.
È un riferimento a un disturbo clinico e questo viola la Legge sulla privacy sui dati sensibili inerenti la salute, che la scuola può conservare ma mai divulgare, neppure indirettamente;
È ingiusto perché nella valutazione questi alunni, in base alla normativa, possono usare strategie compensative che hanno lo scopo di consentire loro di essere valutato equamente e non rappresentano una facilitazione;
Se l’alunno con DSA o con 104 o BES ha raggiunto gli obiettivi minimi previsti per la classe, si è guadagnato la sua sufficienza e prenderà un 6.
Un vero “6” e non è giusto sminuire i suoi risultati.