Gli insegnanti non possono “fare come vogliono”, ma non sono nemmeno obbligati a recepire meccanicamente tutto ciò che è scritto nella certificazione sanitaria, vediamo cosa dice la normativa e come va interpretata correttamente e professionalmente:
1. Cosa dice la legge?
- Legge 170/2010, art. 5, comma 2:
Le istituzioni scolastiche garantiscono agli studenti con DSA l’introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative…
- Legge 170/2010, art. 5, comma 3:
Le misure devono essere sottoposte a monitoraggio per valutarne l’efficacia…
- DM 5669/2011 (decreto atttuativo l. 170/10), art. 5:
Gli interventi devono essere esplicitati nel PDP, condivisi con la famiglia e con l’équipe sanitaria.
- Linee guida allegate al DM 5669 del 2011:
a pag. 8: La scuola predispone un PDP dove vengono riportate le modalità di intervento, in collaborazione con la famiglia e con i clinici, ma la responsabilità finale è della scuola, sempre nelle linee guida a pag. 7 “La legge 170/2010 richiama inoltre le istituzioni scolastiche all’OBBLIGO di garantire
«l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere».
2. Cosa significa nella pratica?
- La certificazione sanitaria e la diagnosi sono documenti fondamentali: rappresentano il punto di partenza, non un ordine vincolante.
- Gli strumenti indicati dal clinico sono da considerare seriamente, come suggerimenti autorevoli, ma non sono obbligatori da applicare alla lettera.
- Il consiglio clinico va seguito pedissequamente solo quando gli strumenti indicati sono insostituibili. Se invece esistono strumenti alternativi con lo stesso effetto, la scuola può scegliere quelli che ritiene più efficaci, purché motivati e verificati.
3. Qual è il ruolo degli insegnanti?
- Gli insegnanti devono conoscere, valutare e selezionare strumenti compensativi e dispensativi adatti a ciascun caso, partendo dalla diagnosi, ma anche in base alla realtà della classe, ai risultati, e alle osservazioni oggettive.
- Devono inserire nel PDP tutti gli strumenti ritenuti necessari, spiegando come e perché sono stati scelti.
- Se non inseriscono quanto indicato nella diagnosi, devono motivare la scelta e monitorare i risultati. In caso di insuccesso, sono tenuti a rivedere le scelte (art. 5, comma 3 L. 170/2010).
4. In sintesi:
- No, gli insegnanti non sono obbligati a riportare parola per parola ciò che è scritto nella diagnosi.
- Ma sì, devono tenerne conto seriamente e non possono ignorarla arbitrariamente.
- Le decisioni devono essere motivate, documentate, condivise e monitorate nel tempo.
- Un PDP non conforme alle reali esigenze dello studente può essere considerato inadempiente e soggetto a contestazione, anche legale.
Il Tar, si è espresso più volte in merito, riconoscendo inadempienze palesi alla scuola, obbligandola al risarcimento del danno sia materiale che biologico.
Misure compensative dispensative slide estratte da un Power Point creato e fornito dal Prof. Guido Dell’Acqua referente area BES del MIUR per un convegno del 2018, dove sono messe in evidenza strumenti – difficoltà da compensare – vantaggi nell’uso dello strumento, (qua il power point intero).