Insegnanti e studenti comunicano con messaggi, chat e social network fatti apposta per essere usati in classe. Come Remind, adottato già da milioni di persone negli Usa. Ma anche da noi qualcosa si muove
Si riaprono le scuole e, negli Stati Uniti, sta avendo un grande successo Remind , un’app che consente agli insegnanti di gestire i rapporti con studenti e genitori attraverso il cellulare. L’ha inventata il 27enne Brett Kopf che, nel 2009, insieme a suo fratello maggiore, ha fondato una startup omonima nella città di San Francisco.
Un milione di insegnanti e 17 milioni di genitori e studenti hanno già scaricato l’applicazione, disponibile gratis in versione iOS e Android. In Stati come il Texas, Alabama, e la Georgia, tra il 40 e il 50% dei docenti utilizza Remind che, di recente, si è arricchita di nuove funzioni. Nell’App Store di Apple ha scalato la classifica delle migliori applicazioni raggiungendo il terzo posto.
Grazie a questo software, inizialmente concepito a sostegno dei disturbi dell’apprendimento scolastico come la dislessia (Brett ne è stato affetto da bambino), gli insegnanti possono mantenere una comunicazione costante e in tempo reale con genitori e alunni, informando e aggiornando gli interlocutori sui compiti da svolgere a casa, o ricordando scadenze di interrogazioni e orari di ricevimenti. Tramite app le famiglie possono, del resto, essere avvistate quando la scuola chiude per cattive condizioni di tempo o su altre insolite circostanze. I genitori, oltre tutto, sono in grado di controllare anche se i loro figli sono stati diligenti in classe e, eventualmente, la loro assenza ingiustificata. Attraverso Remind è possibile, del resto, inviare, anche programmandoli, documenti, foto e messaggi di testo.
Nell’ultima versione è stata introdotta la funzione di messaggistica vocale e alcuni opzioni di risposta ad icone (stella, punto interrogativo ecc.) per il ricevente, in modo da avere un feedback immediato e aumentare il coinvolgimento della classe.
Il ritorno per particolari domande e richieste sulla difficoltà di una materia o sulla partecipazione ad una gita di scuola è più facilmente visualizzabile e controllabile. Per ragioni di sicurezza, Remind nasconde agli insegnanti il numero di cellulare del singolo studente e non permette l’invio di messaggi individuali ma solo di gruppo. L’obiettivo dei creatori è molto ambizioso : connettere ogni insegnante, studente e docente su scala globale per migliorare l’attività scolastica. A questo scopo, il cellulare è una tecnologia ideale, data la sua quasi universale diffusione.
In ambito scolastico, c’è un’ampia disponibilità di app, con funzioni differenti e più o meno avanzate. Tra le tante si possono menzionare TeacherKit , Smart Seat , Blackboard , Edmodo , che integra funzionalità di gestione della didattica tipici dei Learning Management System (LMS), o Schoology , chiamato Facebook degli insegnanti, e Google Apps for education , che include la piattaforma Google Classroom.
Fonte: La Stampa