La fine della scuola coincide nella gioia di molti ragazzi che vengono premiati con la promozione e la disperazione e il rammarico di quelli che non ce l’hanno fatta…….
E’ bene precisare che, i ragazzi con DSA come qualsiasi altro ragazzo come i ragazzi con legge 104 (handicap) possono essere bocciati, le leggi gatantiscono loro un metodo di studio personalizzato, ma se non raggiungono almeno gli obbiettivi minimi è meglio fermarli per un anno per dar loro la possibilità di completare al meglio la loro formazione.
Stesso discorso nel caso di debiti, in questo caso, assicuratevi che non venga dato TUTTO il programma, questo dovrà essere ridotto pur mirando al raggiungimento degli obiettivi minimi, gli argomenti saranno comunicati prima,come fosse un’interrogazione programmata, quindi come da PDP
QUINDI TUTI POSSONO ESSERE BOCCIATI O “RIMANDATI”
La bocciatura è sempre giusta? Ci si può opporre? Come ?
A volte però il sistema scolastico non è perfetto, alcune carenze, disattenzioni e addirittura prese di posizioni di alcuni insegnanti, influenzano negativamente la vita scolastica dei loro studenti.
I fattori negativi messi in atto dalla scuola possono essere numerosi, nel caso di ragazzi con disurbo di apprendimento, un esempio può essere il non fare il Piano Didattico personalizzato (PDP) e il non applicarlo.
Nel caso si pensi che la scuola non si sia impegnata abbastanza nell’aiutare la formazione del ragazzo, si può fare ricorso.
Il ricorso va fatto direttamente al Dirigente Scolastico a norma del DPR 275/1999, art. 14, comma 7.
La scuola deve poi pronunciarsi entro 30 giorni dal reclamo.
I TEMPI PER FARE RICORSO (PRIMO CASO)
Sono 15 giorni dalla pubblicazione dei risultati.
Nel caso la scuola non accettasse il ricorso, ci si deve presentare al provveditorato della propria città e fare ricorso, il ragazzo dovrà presentarsi personalmente accompagnato dei genitori, qua verranno spiegati i motivi per i quali si ritiene illecita la decisione della scuola.
L’ufficio stesso, si metterà direttamente in contatto con la scuola e potrà entrare in possesso dei verbali redatti, raccogliendo prove oggettive che potranno aiutare lo studente nel ricorso.
Lo stesso Dirigente Scolastico Regionale, una volta finita la fase istruttoria, potrà prendere una decisione definitiva, consultando
l’opinione dell’Organo di Garanzia Provinciale che in questo caso è vincolante. Tale organo è costituito da due studenti indicati dalla consulta provinciale, da tre insegnanti e da un genitore segnalati dal Consiglio Scolastico della provincia, ed è guidato da una persona di comprovate “qualità morali e civili”.
I TEMPI PER FARE RICORSO (SECONDO CASO)
Non devono trascorrere più di 30 giorni dall’avvenuta notifica di bocciatura. La risposta piò arrivare anche in 90 giorni. non ci sono spese da affrontare da parte della famiglia, la non risposta equivale e verdetto negativo, se non ci si ritiene soddisfatti del risulatato si può far ricorso al T.A.R.
SE SI RITIENE CHE LA MANCANZA DA PARTE DELLA SCUOLA SIA MOLTO GRAVE (violazione di legge, eccesso di potere, incompetenza) CI SI PUO’ RIVOLGERE DIRETTAMENTE AL T.A.R (Tribunale Regionale Amministrativo)
In questo caso bisogna rivolgersi ad un avvocato, che nominerà la famiglia “parte lesa”, e agirà nel modo che riterrà più opportuno.
Per questo tipo di azione la famiglia dovrà sostenere spese importanti e, visto i tempi burocratici, si rischia di dover iniziare l’anno scolastico nella stessa classe del ragazzo.
TEMPI PER FAR RICORSO AL T.A.R.
Bisogna far ricorso entro 60 giorni dalla notifica della bocciatura, e il verdetto del tribunale amministrativo regionale ci sarà dopo almeno altri 60 giorni.
CONSIGLIO
Cercate di controllare il lavoro scolastico di vostro figlio e l’operato dei sui insegnanti in modo da intervenire per tempo ad ogni “inconveniente”, ma se foste costretti a fare ricorso, abbiate la premura di cambiare scuola, onde evitare ripercussioni sul ragazzo.
Un’interessante circolare dell’ 11 giugno dell’U.s.r. per l’Umbria riepiloga la procedura corretta da adottare in caso di contenzioso riguardante gli esiti degli scrutini finali e degli esami di Stato.