Tutti gli articoli di Nicoletta

La Figura dell’educatore sociale: chi è e a che cosa serve

1. L’Educatore Sociale non è:

• un insegnante di scuola materna, elementare o media;
• un insegnante di sostegno;
• un assistente sociale;
• un operatore sociale volontario.

2. Chi è l’Educatore Sociale?

L’Educatore Sociale è un operatore educativo che ha conoscenze e competenze specifiche nel campo dell’educazione e della formazione, con particolare riferimento alle situazioni problematiche ( handicap, devianza, marginalità … ).
Infatti, si occupa dell’intervento psicopedagogico a favore dei soggetti a rischio, che realizza attraverso progetti educativi effettuabili nelle più diverse sedi.
Ma il suo ambito lavorativo non è circoscritto alle situazioni problematiche: la sua professionalità può essere investita in progetti educativi e formativi volti alla prima infanzia, all’adolescenza, all’età adulta…

3. Dove lavora?

L’Educatore Sociale esercita la sua professione :

• nelle strutture educative pre-scolastiche ( asili-nido );
• nelle strutture educative scolastiche ( scuole materne ed elementari );
• nelle strutture educative extra-scolastiche ( ludoteche, centri ricreativi e socio-educativi… );
• nelle case-famiglia per minori;
• nelle comunità familiari per diversamente abili, per tossicodipendenti, per donne in difficoltà;
• nelle carceri minorili.

Inoltre:

• nei servizi culturali ( biblioteche, circoli culturali )
• nelle imprese e nelle Pubbliche Amministrazioni…

4. Qual è il suo ruolo?

L’Educatore Sociale ha il compito di accompagnare nel processo di crescita gli utenti dei progetti che a lui vengono affidati, con le conoscenze e competenze che caratterizzano la sua professionalità.
Gli obiettivi del suo lavoro non possono essere trattati genericamente, perché variano secondo il settore considerato, nonché in situazione. Ad esempio:
• nelle strutture educative pre-scolastiche ( asili-nido ), l’Educatore si occupa dei bambini molto piccoli ( di età compresa fra 0 e 3 anni ). Effettuata una ricognizione della situazione di partenza, stila un progetto educativo che definisce nei metodi e negli obiettivi. Gli obiettivi di un progetto educativo diretto a bambini così piccoli, in linea generale, riguardano lo sviluppo psico-motorio, linguistico, socio-relazionale ( o affettivo ), e naturalmente cognitivo. In relazione ad essi, l’Educatore si attiva predisponendo metodi e strumenti adeguati alla concreta realtà educativa;
• nelle strutture educative scolastiche ( scuole materne ed elementari ), l’Educatore non è un insegnante curriculare, ma realizza progetti specifici, come possono essere, ad esempio, i laboratori teatrali;
• anche nelle strutture educative extra-scolastiche realizza progetti specifici, che rispondono ad esigenze sociali e territoriali: ad esempio, laboratori artigianali per sottrarre alla strada i minori a rischio;
• nelle case-famiglia per minori, l’Educatore accompagna nel processo di crescita i minori abbandonati o temporaneamente allontanati dalla famiglia, che necessitano di interventi educativi individualizzati: per esempio, stila e realizza un progetto psicopedagogico specifico rivolto ad un minore abusato.

Naturalmente, descrivere in poche righe il ruolo dell’Educatore non può che impoverirne il profilo professionale, che è estremamente complesso, e che puntualmente viene svalutato a livello istituzionale e sociale.
Il settore dell’educazione e della formazione è di fatti così ampio e copre un raggio di azione tale, che rende l’Educatore quasi onnipresente: egli collabora con enti pubblici e privati, ed ha familiarità con i più disparati interventi.

Quadeni “Speciali” QUIREBOOK

Quante volte noi mamme, abbiamo rimpianto i “nostri” vecchi quaderni, dove dietro trovavamo tavole pitagoriche, formule geometriche e quant’altro….

Qualcuno ha pensato che “PRIMA ERA MEGLIO” ma non solo ha aggiunto molto altro…

La GRAFICHE LOGOS MILANO ha creato quaderni speciali,  i QUIREBOOK.

Ci sono una serie di  pagine che sono un concentrato dei vari argomenti dei libri di testo che abitualmente usano i ragazzi, quindi valutate bene se possono essere utili al vostro ragazzo o meno.

ECCO ALCUNI ESEMPI

Si possono acquistare al supermercato, in questo modo raggiungibili da tutti i ragazzi, e non soli da quelli con “particolari esigenze” , in questo modo fra i vari alunni non ci saranno differenze; per ora sono acquistabili presso le IPERCOOP ma speriamo che presto siano disponibili in tutti i punti vendita comprese le cartolerie.

SONO DIVERSI PER:

LA FORMA E IL CONTENUTO

I normali quaderni che si trovano sul mercato sono sostanzialmente tutti uguali, l’unica differenza sta nella forma della copertina intesa come aspetto, figura, basta aprirli e diventano tutti anonimi.

PER IL CONTENUTO

Pratico strumento al servizio dello studente, che per i colori che permettono di identificare subito la materia, aiutando a mantenere ordine, oltre ad appagare l’occhio.

Negli altri quaderni si è costretti a tenere un ampio assortimento per le diverse rigature, che sono 9, con e senza margini.

In questi invece, è stato lasciato per l’italiano un rigo, per matematica i quadretti da 4 mm, mentre per tutte le altre materie è stato inserito una rigatura di 1 cm, con sotto una leggera quadrettatura che permette di utilizzare il quaderno nella modalità preferita, righe o quadretti.

I margini sono solo nella versione per le elementari.

Inoltre ci sono regole, tabelle, riassunti e molto altro…da provare!

“Quirebook sono normali quaderni per tutti, a righe e a quadretti, e con una rigatura mista con i quadretti meno in evidenza utili sia per la scrittura sia per la numerazione; ma a differenza degli altri offrono in più  la sintesi e gli schemi della materia a cui sono dedicati. Sono molto comodi  per chi deve ripassare. Per queste sintesi è stata utilizzata una font più visibile, quindi più leggibile, appositamente studiata per semplificare la lettura. Utile anche ai ragazzi con DSA. Il quaderno oltre a svolgere la normale funzione è anche un comodo sussidio didattico. Sono stampati in offset per la migliore qualità possibile, su carta FABRIANO da 80 gr/m² di pura cellulosa FSC, hanno la copertina plastificata e 3 punti metallici.
Perchè acquistare un “panino” vuoto  quando allo stesso costo me lo offrono farcito?”

Fonte: Grafiche Logos

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Che cos’è il Quoziente di Intelligenza che troviamo nella diagnosi dei nostri figli

Il QI è un punteggio: e questo punteggio NON è il bambino.
Tale punteggio si calcola con test che variano a seconda l’età, il linguaggio o il livello di approfondimento necessario.

Le abilità variano da test a test, in quanto vi sono più definizioni di “intelligenza”: vi è quella fluida, cristallizzata, adattamento, generale, memoria di lavoro, etc.

Il problema è che oggi, purtroppo, i punteggi dei test di intelligenza sono trattati come punteggi sia assoluti che corretti.

Ovviamente non è così:
a) non sono punteggi assoluti in quanto aspetti emotivi, sociali e relazionli possono influire negativamente sulla prova, come anche le condizioni di stress del bambino stesso.
b) non sono poi così corretti: ogni test ha quello che si definisce ESM: errore stantard di misura. Esempio, nella scala più famosa, in cui la media è 100, il manuale ufficiale riporta un ESM di circa 5 punti. Dunque se un bambino ha preso 90 di QI, realmente dovrebbe oscillare tra 85-95.

Dunque, di fianco di ogni punteggio di QI dovrebbe essere prevista una nota a cura dell’operatore che indichi quanto, quel punteggio, sulla base anche dei parametri precendi, sia attendibile.
In conclusione, il QI NON è il bambino. ma è un punteggio grossolano sucettibile di notevoli variabili individuali.

Quali sono gli strumenti compensativi e dispensativi da utilizzare e che si possono inserire nel PDP

Non troverete da nessuna parte un elenco “ufficiale“ oppure esaustivo di tutti gli strumenti compensativi e dispensativi, ma quello che la legge, giustamente, indica, è la definizione degli stessi, dunque qualsiasi strumento che svolge la funzione di compensare, oppure dispensare, uno studente con DSA va bene, come indicato nella norma di riferimento DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA – allegate al DM n. 5669-11.

È ovvio, che non ci può essere un elenco esaustivo, perché gli strumenti compensativi paradossalmente possono essere quasi infiniti, se ne mettessimo 100, andremo ad escludere tutti gli altri.

Per questo non sono presenti tutti gli strumenti esistenti, perché è una delle 1000 modalità che si possono attuare.

Se qualcuno provasse a scriverli tutti, andrebbe sicuramente ad escludere qualcuno, e questo perché ogni ragazzo è diverso da un altro e anche i suoi bisogni sono diversi da quelli di altri, dunque la normativa preferisce indicare una definizione e mette le parole “ECC.” Oppure “ESEMPIO”.

Ecco cosa dicono le  Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA – allegate al DM n. 5669-12

Alcuni insegnanti (molti purtroppo) tendono a vedere gli strumenti compensativi e dispensativi come FACILITATORI.

MA E’ UNA VISIONE DEL TUTTO ERRATA infatti nelle stesse linee guida è chiaramente detto che detti strumenti non devono essere considerati facilitanti.

 

Lista di alcuni strumenti compensativi e dispensativi

 

Misure compensative dispensative slide estratte da un Power Point creato e fornito dal Prof. Guido Dell’Acqua referente area BES del MIUR per un convegno del  2018, dove sono messe in evidenza strumenti – difficoltà da compensare – vantaggi nell’uso dello strumento, (qua il power point intero).