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Il non riconoscimento dei disturbi specifici dell’apprendimento può generare in questi soggetti gravi disturbi psicologici

Il vortice della dislessia

FRUSTRAZIONE:
è determinata dall’incapacità di tali alunni (che sottolineiamo ancora, sono intelligenti) a soddisfare le aspettative.
gli insegnanti sono preda del dubbio, aumentano gli stimoli, confermano l’insuccesso.
la famiglia è in allarme; subisce la ferita conseguente al messaggio di avere un figlio diverso dalla proprie rappresentazioni e aspettative.
sempre più spesso i bambini con dsa e i loro genitori si sentono ripetere: “eppure è così intelligente, se solo si impegnasse di più”.
paradossalmente, invece, i bambini con dsa si impegnano duramente.
ANSIA:
spesso la costante frustrazione e confusione a scuola rende questi bambini ansiosi.
l’ansia fa sì che i bambini evitino tutto ciò che li spaventa e spesso insegnanti e genitori interpretano questo comportamento come pigrizia.
RABBIA:
la frustrazione può provocare rabbia. il bersaglio della rabbia può essere costituito dalla scuola, dagli insegnanti, ma anche dai genitori.
bassa o nulla autostima: i bambini con dsa, andando incontro ad insuccessi e frustrazioni, si fanno l’idea di essere inferiori agli altri bambini e che i loro sforzi facciano poca differenza; spesso si sentono inadeguati ed incompetenti:
“tanto io non sono capace!”
DEPRESSIONE:
i bambini con dsa sono ad alto rischio di provare intensi sentimenti di dolore e sofferenza.
forse a causa della loro bassa autostima, tali bambini temono di sfogare la loro rabbia verso l’esterno e quindi la rivolgono verso se stessi.

Organizzarsi dopo la terza media

prepararegliesamiVerso febbraio dell’anno in cui il/la vostro/a ragazzo/a, frequenterà la terza media, dovrete fare la preiscrizione all’istituto superiore scelto,

dopo di che portate personalmente le diagnosi (DSA/L. 104) aggiornate all’anno in questione, e fatele protocollare, il che significa che la scuola deve semplicemente mettere un timbro, con il numero progressivo attribuito a questo documento, è questione di pochi secondi, molte scuole, non vogliono farlo, fatevelo fare è un vostro diritto, vi sarà utile in futuro, nel caso dovrete inviare lettere/raccomandate di protesta, inserendo appunto il numero di protocollo, per facilitare la ricerca del documento stesso, e per fare capire che si conoscono i diritti acquisiti per legge, tramite la diagnosi.

Dopo qualche giorno di inizio scuola chiedete colloquio al coordinatore di istituto per i DSA, o per i ragazzi con legge  104 alla “figura strumentale”  e chiedete come sarà oraganizzata la didattica in attesa della stesura del PDP o del PEI, i ragazzi hanno diritto da subito di usare strumenti compensativi e dispensativi ed avere una didattica personalizzata, portate con voi una copia della certificazione da lasciare.

Appena si aprono i colloqui individuali con i professori, chiedete appuntamento con ognuno e portate  una copia della certificazione, da lasciare ai docenti, in modo che possa visionarla con calma, e bene farlo perchè molte volte le segreterie non fanno visionare le diagnosi depositate per via della privacy (cosa sbagliata, gli insegnanti per agire correttamente devono sapere perchè quello studente è certificato e lo stato di “gravità” del disturbo).

Chiedere di essere ricevuti in modo da parlare del PDP, infatti questo documento va stilato coon il RACCORDO* della famiglia (lineee Guida per i DSA pag 8).

Per la stesura del PEI c’è un organo che va convocato il GLO del quale i genitori sono membri effettivi, e si parlerà del PEI e delle varie strategie didattiche.

Sia PDP che PEI sono documenti che i genitori hanno diritto ad averne una copia, come qualsiasi documento che rigurada il proprio figlio e sul quale si deve apporre una firma.
Cercate in linea di massima, di essere collaborativi e attivi, con i docenti.
Buon Lavoro

*Cosa significa raccordo?
Significa che la scuola deve confrontarsi con la famiglia, la quale conosce meglio di chiunque altro il figlio e può dare indicazioni fondamentali, per redigere uno strumento funzionale, quali il percorso formativo fatto fino a quel momento, i punti di forza e punti di debolezza, se è seguito da professionista e altro…

 
Iniziare un nuovo anno scolastico…..

Geografia: giochi didattici per apprendere

fonte: Guamodì

In questo link sono raccolti diversi giochi didattici utili per la scuola primaria e secondaria di I e II grado.

Servono soprattutto per apprendere la geografia descrittiva che, pur racchiudendo una piccola porzione di ciò che andrebbe insegnato, è importante che sia memorizzata e appresa nei suoi aspetti essenziali. Questi giochi servono per rendere piacevole l’apprendimento di questo ambito specifico, altrimenti pedante e spesso sterile.

Il puzzle del globo: gioco didattico

Gioco didattico semplicissimo per alunni della scuola primaria e secondaria di I grado. Si tratta di trascinare i continenti sulla destra della schermata e posizionarli sul planisfero.


Il puzzle dell’Europa: gioco didattico
Semplice gioco didattico adatto per alunni della scuola primaria e della secondaria di I grado.

Quiz sull’Europa: gioco didattico
Si tratta di un gioco didattico molto semplice, ma senza dubbio utilissimo per alunni della scuola primaria e secondaria di I grado. 

Viaggio: gioco didattico per imparare la geografia
Gioco didattico interessante per imparare la geografia dell’Italia. La schermata iniziale è molto intuitiva e per i giochi proposti è possibile scegliere il livello di difficoltà: per questa ragione è valido sia per la scuola primaria che per la secondaria di I grado. Le tipologie di giochi sono 4

World Geography Games: imparare la geografia giocando on line

Si rimanda ad un sito in lingua inglese molto utile per alunni di scuola primaria e secondari di I grado. Il fatto che sia in lingua inglese può essere uno stimolo anziché un limite, poiché potrebbe aiutare a creare percorsi CLIL che potenzino le competenze nella lingua straniera. 
 
Il gioco si compone di 5 sezioni. E’ consigliato per la primaria e secondaria di I grado… ma sono convinto che non è scontato per alunni più grandi né per molti adulti.
 
Il gioco proposto è semplicissimo ed intuitivo: sul lato della schermata l’alunno trova i pezzi come se fosse un puzzle e deve poitrascinarli sulla carta geografica e inserirli al posto giusto.

Agenzia Viaggi Italia: imparare la geografia descrittiva con un gioco didattico
Chi gioca ha l’obiettivo di vincere un viaggio e, per ottenerlo, deve totalizzare un numero sufficiente di tessere trascinando i luoghi geografici nella posizione esatta sulla cartina geografica.