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Studenti con ADHD
COSA NON SI DEVE DIRE AD UN GENITORE DI UN BAMBINO ADHD
Ecco le prime 10 insensate affermazioni circa l’ADHD che i genitori sentono troppo spesso.
- L’ADHD è solo una scusa per cattivi genitori. FALSO. Abbiamo tutti sentito i sussurri di giudizio: “Perché non riescono a controllare il loro bambino?” “Io non avrei mai permesso di lasciare che il mio bambino facesse ciò”. L’ADHD è una condizione neurologica medica che può causare realmente molti problemi comportamentali per cui genitori e figli si possono trovare a lottare ogni giorno. Confrontando il comportamento neurotipico dei bambini con ADHD con quello dei loro coetanei è improduttivo e denota insensibilità.
- Che sarà lui a superarla. FALSO. L’ADHD non è solo un “dolore in crescita”, e non c’è alcuna garanzia che i sintomi del bambino miglioreranno quando crescerà la sua età. In effetti, fino a due terzi dei bambini con diagnosi di ADHD continuerà a lottare con questa condizione in età adulta.
- I bambini con ADHD hanno un vantaggio sleale a scuola. FALSO. Il PDP o il PEI servono a mettere nella stessa condizione, “a livellare il campo di gioco” ad un bambino che sta lottando a scuola a causa di ADHD o difficoltà di apprendimento. La legge garantisce che tali servizi siano messi a disposizione per gli studenti che ne hanno bisogno; non lasciate che commenti di disinformati possano impedire di ottenere al vostro bambino il tutoraggio, tempi più lunghi, o se ha bisogno di maggiore attenzione a scuola.
- E’ solo un piantagrane. FALSO. Sculacciate e altre dure punizioni sono in realtà controproducenti sui bambini con ADHD che lottano per stare fermi, tacere, o aderire a regole rigorose. I tradizionali tipi di disciplina non funzionano quando il comportamento deriva da una condizione neurologica al di fuori del controllo del bambino, così i genitori (e insegnanti) possono avere il bisogno di provare nuovi approcci, quali la terapia comportamentale e una genitorialità positiva.
- L’ADHD è causato da troppa TV. FALSO.Non ci sono prove a sostegno di un collegamento tra la televisione (o videogiochi o smart phone) e ADHD. In realtà, molti bambini guardano un sacco di TV, ma solo alcuni hanno una diagnosi di deficit di attenzione. Sempre di più la ricerca indica che l’ADHD ha un legame genetico.
- E’ solo un po’ iper. FALSO .Mentre l’iperattività è altamente visibile, e quindi può essere il sintomo più riconoscibile di qualche ADHD, altre manifestazioni – come impulsività e la disattenzione – sono quasi impossibile da vedere agli estranei, ma hanno un serio impatto giorno per giorno sulla vita di un bambino.
- Nessuno aveva l’ADHD quando ero un ragazzino. FALSO. Il termine può essere nuovo, ma il fenomeno non lo è. Molti di noi oggi con diagnosi di ADHD sarebbero stati una volta chiamati pigri, stupidi, o incapaci di apprendere. O anche diagnosticati come fossero persone con un “un difetto della coscienza morale”, (nota di Convivere: che non può essere rappresentato da una qualsiasi colpa dell’ambiente” diceva Sir George Frederick Still 1868-1941 considerato il padre della pediatria britannica).
- E’ probabilmente solo troppo zucchero. FALSO. Mentre i sintomi possono essere aggravati da troppi dolci, lo zucchero non può causare l’ADHD. Alcuni genitori riferiscono di non vedere alcuna differenza nei sintomi ADHD del loro bambino, anche quando è stato loro completamente tolto lo zucchero.
- I genitori sono pronti a dare medicine. FALSO. La decisione di usare farmaci, è una decisione presa tra la famiglia e il suo medico, e non è fatta alla leggera da chiunque. I genitori di solito si rivolgono ai farmaci solo dopo cambiamenti nella dieta, integratori, e altre modifiche comportamentali, che si sono dimostrati inefficaci.
- Hanno solo bisogno di liberare la loro energia. FALSO. Gli osservatori, magari con buone intenzioni, ma terribilmente male informati, spesso pensano che i bambini ADHD hanno solo bisogno di essere “stanchi”, e trovando la giusta attività si risolveranno tutti i problemi del bambino. Purtroppo, il calcio o il paintball ( Nota di Convivere: è uno sport che ha lo scopo di eliminare l’avversario colpendolo con delle palline di gelatina riempite di vernice vivacemente colorata, sparate mediante appositi fucili ad aria compressa chiamati marker) non possono controllare i simtomi dell’ADHD, cosa che solo un corretto trattamento può dare.
Le linee-guida per la leggibilità
Quando si predispongono verifiche scritte per gli alunni con DSA o con disabilità (=verifiche strutturate e personalizzate) si dovrebbero tener conto di alcuni accorgimenti per far in modo che il testo sia il più comprensibile possibile, in modo da sollevare lo studente, dal pesante carico della comprensione (il cui deficit è certificato), per metterlo sullo stesso piano dei suoi compagni di classe.
La grafica:
1) Corredare il testo di immagini, schemi, tabelle, ma in modo chiaro e lineare, senza “affollare” le pagine.
2) Usare le intestazioni di paragrafo per i testi lunghi.
3) Usare lo STAMPATO MAIUSCOLO per mettere in evidenza le parole chiave e, per dare movimento al testo.
4) NON usare l’allineamento giustificato: lo spazio variabile tra le parole non aiuta i loro movimenti saccadici.
5) Non spezzare le parole per andare a capo.
6) Andare spesso a capo, magari dopo ogni punto di sospensione (capoversi).
7) Distanziare sufficientemente le righe (usare un’interlinea abbastanza spaziosa 1,15-1,50).
8) Usare fonts del tipo “sans sarif”, cioè “senza grazie”.
Il Times New Roman, ad esempio, è quello che di default si utilizza in Word, ma non è indicato. Nel nostro Pc ci sono già fonts sans sarif, basta controllare che abbiano segni “puliti”, senza lineette aggiuntive, come ad es. il Comics, il Verdana, il Georgia, l’Arial. In questa pagina sono elencati i font più adatti ai ragazzi con DSA.
Attenzione, però: in alcuni di questi fonts la “i” maiuscola e la “elle” minuscola sono identiche! Altri, come il Comics e il Verdana li mantengono invece distinti (come eccezione, la sola I maiuscola ha le grazie).
9) Impostare il font in un formato (“corpo”) abbastanza grande: se un corpo di 12 punti può essere accettabile per il Verdana maiuscolo, per altri tipi di font più piccoli potrebbero servire almeno 14/16 punti.
10) Se possibile, usare il grassetto e/o colori diversi per evidenziare le parole chiave ed i concetti più importanti, o per raggruppare (nel caso dei colori) concetti e contenuti tra loro correlati. Come per il punto 1, però, attenzione a non esagerare: il testo deve essere chiaro, “pulito”, senza inquinamento visivo.
L’organizzazione dei testi e il lessico:
1) Usare frasi brevi, evitando le subordinate e preferendo, piuttosto, le coordinate.
2) Non usare doppie negazioni.
3) Fare attenzione alle frasi con troppi pronomi: costringono ad inferenze ed aumentano il carico cognitivo, a scapito della strumentalità di lettura.
4) Nei testi informativi/di studio raggruppare le informazioni per blocchi tematici.
5) Nei testi narrativi sostituire gli eventuali flash-back con un più semplice ordine cronologico.
6) Cercare di evitare testi troppo lunghi: max 250 parole per pagina.
7) Per quanto possibile, usare forme attive e al modo indicativo.
8) Usare un lessico semplice, in base all’età e alle difficoltà dell’alunno.
Per avere verifiche strutturate, questi particolari vanno inseriti nel PDP (Piano Didattico Personalizzato).