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Smartpen – Penne scanner – Penne ottiche

Le Smartpen possono sembrare strumenti compensativi molto utili ai ragazzi con dislessia, ma sentendo il parere di chi le ha acquistate poi nella pratica così non sembra, poi come sempre dipende dal caso specifico.

Ecco alcune informazioni che possono essere utili nel caso pensiate di acquistarne una:

  • leggono un rigo per volta
  • non sono facilissime da utilizzare
  • si rompono facilmente e non si trova chi le ripara (visto i prezzi, meglio saperlo prima e informarsi con il rivenditore)

Una cosa IMPORTANTISSIMA da tenere presente non tutte le scuole le accettano, ma soprattutto accettano solo quelle che:

  •  non permettono di memorizzare le informazioni
  • non si collegano ad internet

quindi prima di un eventuale acquisto meglio informarsi con la scuola se durante verifiche o esami può essere usata, inutile abituare un ragazzo a usare uno strumento (costoso) se poi non può utilizzarlo quando veramente serve, e leggere attentamemente le recensioni.

A mio giudizio meglio un Pc che fra le varie cose, con i libri digitali può usare il sintetizzatore vocale.

Comunque gli strumenti sono cose personali, quello che è buono per uno può non esserlo per un altro.

Se lo strumento viene acquistato con l’idea di usarlo solo per i compiti a casa allora lo sconsiglio vivamente, ci sono strumenti che fanno la stessa cosa gratuitamente, come l‘app  Google Lens:

✔️ fotografa il testo e lo legge
✔️ traduce il testo
✔️riconosce la grafia a mano quindi si può copiare e incollare su un file di testo

Può essere usata anche in  collaborazione” con il PC.

Video Tutorial di Annamaria Sabatini

 

 

QUI un altro Tutorial

Scadenza certificazioni di DSA

Scadenza Diagnosi DSA

1) Una diagnosi di DSA è per sempre.
Essendo un Disturbo Specifico dell’apprendimento una caratteristica neurbiologica, si nasce dislessici, discalculici, disgrafici o disortografici. Poi, la condizione può anche migliorare, ovvero che si possono compensare delle abilità carenti, così da modificare o smussare gli strumenti compensativi da utilizzare a scuola.
Ma nonostante ciò, la diagnosi di DSA è per sempre.

2) alla luce di quanto detto è improprio parlare di “scadenza”, ma si dovrebbe dire “aggiornamento” del profilo di funzionamento, per la modifica della condizione.

Si tratta dunque di una “rivalutazione” in cui possiamo andare ad osservare gli eventuali miglioramenti (se vi sono stati), e che cosa è bene fare per aiutare ulteriormente il bambino o ragazzo con DSA.  Perchè “si”, si può sempre fare qualcosa.

3) Dopo quanto tempo dovrebbe esserci l’aggiornamento del profilo di DSA ai fini scolastici? La normativa in tal senso (Conferenza Stato-Regioni sui DSA del 25 luglio 2012), indica quanto segue:

Il profilo di funzionamento è di norma aggiornato:

– al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di tre anni dal precedente

ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia. in pratica… (leggi il prossimo punto)

4 )  Aggiornamento per la scuola
➡️ Non c’è un obbligo. Dunque la scuola non può obbligarvi ad una nuova diagnosi prima di 3 anni dall’ultima diagnosi.
➡️ Anche se c’è il cambio di scuola ma la diagnosi non ha ancora “compiuto” 3 anni, allora non è necessario l’aggiornamento.
➡️ Su richiesta della scuola o della famiglia, o in tutti quei casi in cui l’uso degli strumenti indicati nel PDP, cambiano radicalmente, allora si può consigliare una nuova revisione.
➡️ In attesa dell’eventuale aggiornamento si compila SUBITO il PDP con la diagnosi già presente, anche se ha più di 3 anni. Perchè, appunto, un DSA e’ per sempre.

Alcuni genitori riferiscono: “A me hanno detto che devo tornare a controllo ogni anno o dopo 3 mesi”.
Se il controllo viene richiesto da un sanitario (ASL o Professionista privato) non lo si effettua per il PDP ma lo si effettua per verificare l’efficacia di un trattamento nei DSA, un piccolo monitoraggio può essere effettuato anche dopo 3 mesi. Ma sono monitoraggi interni, al di là degli aspetti prettamente diagnostici. Se questi controlli vengono suggeriti dalle scuole/insegnanti non è loro compito decidere quando fare l’aggiornamento, soprattuto a distanze così ravvicinate.

Meno ostruzionismo e più PDP applicati

La collaborazione con la scuola è essenziale. E deve essere sempre la strada maestra da percorrere. Purtroppo in alcuni casi in merito agli aggiornamenti delle diagnosi rileviamo che:

a) Vengono fornite false informazioni. Ad esempio la diagnosi DSA per avere un PDP PUO’ ESSERE ANCHE DI UN PROFESSIONISTA PRIVATO (Miur n° 8; 6/3/2013) questo per velocizzare gli aiuti.

b) SE i DSA vengono visti come un peso, allora gli aggiornamenti sono richiesti con la speranza di perdere tempo così slittare la compilazione del PDP e dell’applicazione degli aiuti in classe.

c) E’ INUTILE chiedere diagnosi aggiornate se negli anni precedenti il PDP non è stato applicato. Verificate che gli aiuti siano stati applicati PRIMA di ogni richiesta.

d) Alle volte gli “ulteriori approfondimenti” sono richiesti sono per provare ad ottenere l’insegnante di sostegno. Ma nei DSA (solo con DSA) questo non è previsto. Oppure viene riferito a voce che si ipotizza che vi sia altro, come Ritardo mentale o ADHD. In questo caso chiedete ai docenti di mettervi per ISCRITTO CON LA LORO FIRMA la loro richiesta. Se è lecita e nasce da un sincero sentore d’aiuto, lo faranno. Altrimenti non lo faranno.

Gli alunni con disabilità pagano la gita?

Gli alunni con disabilità pagano la gita come tutti o hanno diritto a delle agevolazioni?

Nessuna norma si occupa di questo.

La scelta è affidata all’autonomia della singola scuola ma in generale la disabilità, da sola, non è un motivo sufficiente per ottenere la partecipazione gratuita. 

In alcuni casi partecipa gratuitamente al viaggio un eventuale familiare accompagnatore (per non penalizzare la famiglia con una doppia quota) o chi ha difficoltà economiche, ma questo indipendentemente dalla disabilità.

In ogni caso decide la scuola.

Possono esserci riduzioni o gratuità per l’eventuale parte della quota relativa all’entrata in musei, mostre o altro, oppure per i viaggi soprattutto se si usano mezzi pubblici. 

Autismo: piccolo chiarimento

è una caratteristica molto complessa, neanche gli studiosi sanno bene come descriverlo in maniera chiara e univoca, e qquesto  perchè ogni persona con autismo è diversa da un’ altra.

Ecco perche’ chi ha conoscuto una persona autistica ha semplicemente conosciuto UNA persona autistica.

Nessuna forma autistica e’ uguale a un’altra, non esistono due autismi uguali tra loro.

Per questo ora si usa l’espressione ” SPETTRO AUTISTICO”.
Questa è una rappresentazione grafica creata dalla Maestra Larissa, che fa capire molto bene di cosa si stia parlando

La RUOTA DELL’AUTISMO ci mostra perche’ ciascuno ha una forma autistica diversa.

Da qualche anno dunque si parla di DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO, non di solo autismo, e quindi dire BAMBINO/RAGAZZO AUTISTICO NON SIGNIFICA NULLA!

Ci sono:

  • bambini/ragazzi autistici verbali,
  • bambini/ragazzi non verbali,
  • bambini/ragazzi vocali ma non verbali,
  • bambini/ragazzi che non hanno il minimo problema relazionale,
  • bambini/ragazzi che devono sviluppare le loro social skills
  • bambini/ragazzi con IPERsensibilita’
  • bambini/ragazzi con IPOsensibilita’ (per ciascuno dei 5 sensi)
  • bambini/ragazzi con stereotipie
  • bambini/ragazzi che non ne hanno
  • bambini/ragazzi con il QI superiore alla norma
  • bambini/ragazzicon un QI inferiore alla norma
  • ecc….

L’autismo punto e basta non esiste!

Esiste una ruota di combinazioni (attenzione, non uno spettro di gradazioni!!) in cui ciascuna persona autistica prende una FORMA precisa e DIVERSA da tutte le altre persone autisitche.


Consiglio di scaricare questo quaderno, completamente gratuito, che è stato concepito e redatto come guida ad una diagnosi precoce e tempestiva, per promuovere un aiuto e sostegno alle persone con autismo e alla loro famiglie e per l’attuazione di buone prassi in ambito scolastico.  Scarica qua