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Differenza fra mappe concettuali e mappe mentali

Il ruolo della mappa per i dislessici è quello di organizzare le idee e fissare i concetti chiave per richiamare alla memoria informazioni articolate.

In realtà le mappe mentali sono uno strumento prodigioso per tutti, non solo per la dislessia e DSA. Infatti, lo studioso Tony Buzan ha creato la tecnica del mind mapping durante degli esperimenti sulla memoria.

Devi sapere che la memoria non è un processo unitario: le informazioni che raccogliamo vengono dislocate in “cassetti” diversi del cervello. Richiamare alla mente un dato o un ricordo può essere un’impresa per tutti noi e per chi è dislessico, può essere ancora più faticoso. Una ragione in più per ricorrere a uno strumento intuitivo e flessibile come la mappa.

Riassumendo, la mappa concettuale/mentale è un valido aiuto per la dislessia perché:

  • sostituisce il testo con immagini e parole chiave e rende le informazioni assimilabili più facilmente;
  • aiuta a memorizzare qualsiasi argomento e può essere utilizzata per tutte le materie di studio;
  • aiuta gli studenti dislessici a diventare autonomi nello studio.
Le mappe quindi sono un utile strumento di studio, ma per essere veramente efficace ognuno deve preparare le proprie, facendosi guidare dalle proprie capacità cognitive e logiche…. (ecco perchè dovrebbero essere i ragazzi stessi a farle) quelle pronte che trovate nel web, questo sito compreso, sono utili per capire come farle  e nei momenti in cui il carico di compiti non concede abbastanza tempo per farle,  ma poi devono essere adattate ai propri libri di testo, ai propri insegnanti , ma cosa principale, al profilo di funzionamento del ragazzo stesso, una mappa può essere utilissima per un ragazzo è non esserlo affatto per un altro.

 

Le mappe

LE MAPPE CONCETTUALI
Nelle mappe concettuali sono espresse appunto i CONCETTI legati insieme da una PAROLA LEGAME, sono strutturate in TRIADI, vanno dall’alto verso il basso formando una sorta di piramidi

1

da una stessa parola legame possono scaturire più concetti

2

Dal secondo concetto parte un altra parola legame e poi un altro concetto e così via…..

Le mappe concettuali essendo strutturate per concetti sono di facile lettura, perchè formano periodi completi,

01. LA MATERIA

leggiamo: “la materia è tutto ciò che possiamo vedere toccare e sentire, è formata da molecole, ha 3 forme solido liquido e gassoso, i solidi hanno legami forti, i liquidi hanno legami deboli, i gassosi hanno legami super deboli”, sono quindi strumenti importanti per chi ha anche difficoltà ad organizzare il discorso.

Rappresentando concetti, non possono esserci solo poche parole chiave, come vorrebbero alcuni insegnanti, anche perchè un ragazzo con uno o più DSA fra i vari disturbi potrebbe avere anche quello di non riuscire da solo a sviluppare un discorso ben articolato , quindi ha bisogno di una “guida”, le mappe dalla normativa non sono considerati facilitatori, ovvio che una mappa non deve essere un riassunto di tutto quello che è scritto nel libro.

Se possibile piuttosto che inserire un concetto complesso meglio inserire un’immagine esplicativa che possa richiamare alla mente il concetto.

Utilizzare font di varia grandezza, il grassetto e colori  per mettere in luce i punti principali.

LE MAPPE MENTALI

Al contrario delle precedenti le mappe mentali sono mappe che usano poche parole, di solito sostantivi, si basano su legami di importanza che poggiano sui vari RAMI , che vengono chiamati PADRI FIGLI, NIPOTI.

MAPPE 3

Si parte dal centro (dove si scrive l’argomento di cui si sta per parlare) e si inizia a disegnare (se fatte a mano) i rami, prima più spessi poi sempre più sottili, per far apparire graficamente chiaro la correlazione con i PADRI, è buona norma per ogni padre e i successivi rami usare uno stesso colore.
Per fare una buona mappa mentale, (specialmente se fatta a mano), è bene dividere il foglio in 4 parti come i punti cardinali

MAPPA 1

nei punti nord e sud, è meglio non scrivere, perchè nello scrivere bisognerebbe girare il foglio in verticale e anche per leggere la visuale sarebbe compromessa, quindi si deve scrivere ad ovest ed est

MAPPA ANIMATA

ecco il risultato di una mappa mentale finita

MAPPAMENTALE_TEMA

Nei vari RAMI si devono mettere solo poche parole, meglio se una SOLA e soli sostantivi, NON CI VANNO I VERBI, ed è buona cosa inserire molte immagini, in modo da rendere più intuitivo il senso del discorso.

Cliccando qua si possono trovare programmi per creare mappe concettuali e mappe mentali accanto ai programmi troverete le istruzioni per l’utilizzo, anche video

COLLEGAMENTI ESTERNI

Come creare una mappa mentale
Bellissime mappe mentali

 

Certificazione competenze elementare e media: struttura modello, livelli e competenze chiave europee e del profilo dello studente

Fonte : www.orizzontescuola.it

Il decreto legislativo n. 62/2017, recante norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, ha previsto l’emanazione da parte del Miur del modello nazionale per la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione.

La succitata emanazione è avvenuta con il DM n. 742/2017, cui sono seguite le Linee Guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo, volte a fornire alle scuole indicazioni su: valutazione e certificazione delle competenze, struttura e compilazione del modello di certificazione.

Scarica: Linee GuidaDM 742/2017 Modelli di certificazione

Vediamo in questa scheda la struttura del modello, ossia le voci che lo costituiscono e che vanno compilate dai docenti di classe per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado.

PRINCIPI FONDANTI IL MODELLO NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE

Il modello nazionale di certificazione, come previsto dall’articolo 9 comma 3 del decreto legislativo n. 62/2017:

a) si riferisce al profilo dello studente nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione;

b) è ancorato alle competenze chiave individuate dall’Unione europea, così come recepite nell’ordinamento italiano;

c) definisce, mediante enunciati descrittivi, i diversi livelli di acquisizione delle competenze;

d) valorizza eventuali competenze significative, sviluppate anche in situazioni di apprendimento non formale e informale;

e) è coerente con il piano educativo individualizzato per le alunne e gli alunni con disabilità;

f) indica, in forma descrittiva, il livello raggiunto nelle prove a carattere nazionale distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazione e certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese.

Nelle Linee Guida, inoltre, leggiamo che il modello nazionale di certificazione:

  • è coerente con il Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, delineato nelle Indicazioni nazionali;
  • fa riferimento alle competenze chiave europee del 2006, articolate in dettaglio dalle competenze previste dal Profilo, ridotte però nel numero e semplificate come richiesto dalle scuole partecipanti alla sperimentazione degli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016, 2016/2017.

STRUTTURA DEL MODELLI NAZIONALE

Il modello è proposto in duplice versione per la scuola primaria e secondaria, per cui in esso vi ritroviamo le Competenze chiave europee e le Competenze del Profilo dello studente. Queste ultime, naturalmente, sono differenti per i due ordini di scuola.

Il documento si articola in due parti. La prima, il frontespizio, riporta i dati dell’alunno e la classe frequentata:

La seconda parte è costituita da una tabella che si articola in tre colonne (quattro con lo spazio occupato dall’elenco numerico), che riportano rispettivamente:

  1. le competenze chiave europee;
  2. le competenze indicate dal Profilo finale dello studente, ridotte nel numero e semplificate linguisticamente;
  3. i livelli da attribuire a ciascuna competenza (da compilare).

La tabella (relativa al scuola secondaria di primo grado):

La tabella è costituita da nove righe, otto corrispondenti alle competenze chiave europee e del Profilo per lo studente e una costituita da uno spazio aperto, dove indicare eventuali competenze significative possedute dall’alunno, acquisite anche in situazioni di apprendimento non formale e informale.

LIVELLI DI COMPETENZA

La competenza può essere posseduta a diversi livelli, che sono descritti in fondo alla tabella di cui sopra.

I livelli di competenza sono quattro:

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza

nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e

assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte

consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere

conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e

procedure apprese.

D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni

note.

Si va, dunque, dal Livello D, livello minimo di possesso della competenza, al Livello A, livello massimo.

Spetterà ai docenti di classe per la primaria e al consiglio di classe per la secondaria di primo grado attribuire un livello (A-B-C-D) a ciascuna delle competenze “chiave europee-del Profilo dello studente” sulla base di una valutazione da intendere come un processo complesso, che si prolunga nel tempo, attraverso una sistematica osservazione degli alunni in situazione.