Chiarimenti sulla Programmazione Semplificata (Obiettivi Minimi) e Differenziata (Obiettivi Differenziati, non riconducibili ai programmi della classe) per gli alunni con disabilità.
La programmazione didattica dello studente H deve essere definita nel Piano Educativo Individualizzato (PEI), con-
cordato da tutti gli insegnanti del Consiglio di Classe, dai genitori, e dagli operatori dell’ULSS che hanno redatto la di-
agnosi funzionale. Il PEI può essere di due tipi: PEI per obiettivi minimi e PEI differenziato. Tutti gli insegnanti titolari
della classe dell’alunno certificato H sono corresponsabili nell’attuazione del PEI ed hanno quindi il compito di valu-
tare i risultati dell’azione didattica-educativa. La valutazione non può mai essere delegata al solo insegnante di so-
stegno.
PEI per obiettivi minimi (conduce al diploma con valore legale)
- Nel PEI per obiettivi minimi, i docenti delle singole discipline debbono indicare per la loro materia gli obiettiviminimi che l’alunno certificato H, come tutti i suoi compagni, deve raggiungere per ottenere la sufficienza.Questo PEI è riconducibile alla programmazione di quell’ordinamento di studi (quindi non sono ammessi esoneri), anche se sono consentiti dei piccoli adattamenti rispetto alla programmazione della classe. Si intuisce che il PEI per obiettivi minimi dovrebbe essere la norma per gli alunni che presentano solo minorazioni di tipomotorio o sensoriale. Il Consiglio di Classe deve deliberare all’inizio dell’anno scolastico che il PEI è globalmente riconducibile ai programmi di quell’ordinamento di studi, e quindi è valido per il conseguimento del titolo di studio.Alla fine dell’anno scolastico, in sede di scrutinio, il Consiglio valuta se gli obiettivi minimi sono stati raggiunti e, in caso affermativo, promuove lo studente alla classe successiva. Non è lecito decidere solo alla fine dell’anno se la promozione o l’eventuale diploma che si sta rilasciando abbiano o no valore legale.
Il PEI può essere curriculare in alcune materie e differenziato in altre?
Succede spesso che ci siano nelle varie discipline delle differenze anche marcate rispetto al programma della classe. Comunque sia, il Consiglio di Classe deve esprimere una valutazione unica e globale su tutta la pro
grammazione, analogamente a quello che si fa in sede di scrutinio finale per decidere l’ammissione alla classe successiva.
In pratica può succedere che il PEI con obiettivi minimi, pur prevedendo gli stessi obiettivi della classe, adotti
metodi di valutazione diversi. Infatti, anche se gli obiettivi didattici sono sostanzialmente uguali a quelli dei
compagni, la situazione di disabilità può a volte richiedere metodi di valutazione equipollenti per accertare il
loro raggiungimento. Occorre chiarire il concetto di equipollenza: usare metodi diversi per verificare il raggiun-
gimento degli stessi obiettivi.
Esempi di applicazione del concetto di equipollenza (vedere anche gli strumenti compensativi e dispensativi
nel caso DSA):
- Prove diverse rispetto alla modalità di espressione-comunicazione. Ad esempio: una prova scritta o grafica diventa orale, una orale diventa scritta ecc.
- Prove diverse rispetto alla modalità di somministrazione: domande aperte diventano chiuse, a scelta multipla ecc.
- Prove diverse rispetto ai tempi: oltre all’assegnazione di un tempo maggiore a disposizione si può variare anche la frequenza delle verifiche o interrogazioni e definire la loro programmazione.
- Prove diverse rispetto alla quantità: numero di esercizi, di domande ecc. Se non è possibile aumentare i tempi o se la resistenza fisica del soggetto non consente la somministrazione di un’intera prova, si possono selezionare e proporre solo le parti più significative.
- Prove diverse rispetto ai contenuti, che rimangono però idonei a valutare globalmente il raggiungimento degli obiettivi.
PEI differenziato (conduce all’attestato delle competenze)
Quando gli obiettivi del Piano Educativo Individualizzato sono nettamente difformi sia rispetto a quelli dell’ordinamento di studi sia rispetto a quelli della classe, la programmazione viene dichiarata differenziata e l’alunno pertanto non può conseguire il titolo di studio avente valore legale.
Ciascun docente dovrà indicare i contenuti ritenuti adeguati alla capacità dell’alunno e tutto il Consiglio di Classe dovrà decidere sulla sostituzione di solo alcune o quasi tutte le discipline con altre attività (teatro, sport, attività manuali, gioco, ecc.)
La famiglia va informata di questa scelta e ha facoltà di opporsi; in questo caso l’alunno seguirà ugualmente il suo PEI, con il sostegno e ogni altra tutela prevista, ma la valutazione sarà effettuata in base ai criteri definiti per tutta la classe (il PEI ritorna ad essere per obiettivi minimi).
Alla fine dell’anno, l’alunno che segue una programmazione differenziata viene ammesso alla classe successiva, ma di fatto non ha conseguito la promozione.
Sulla pagella andrà annotato che la valutazione è stata effettuata in base al PEI e non in base ai programmi ministeriali. Nessuna nota particolare va mai inserita nei tabelloni esposti al pubblico.
Negli anni successivi, l’alunno prosegue automaticamente con la programmazione differenziata.
Il Consiglio di Classe, se ne ravvede l’opportunità, può deliberare il rientro dalla programmazione differenziata modificando il PEI dell’alunno con disabilità in modo che torni ad essere riconducibile ai programmi.
Con questa decisione del Consiglio di Classe (non sono richiesti esami integrativi) il percorso dell’alunno riacquista valore legale.
E’ possibile dare voti alti (otto, nove) in pagella ad alunni che seguono un PEI differenziato?
La valutazione è tarata sul PEI e quindi sugli specifici obiettivi definiti per lo studente con disabilità.
Se gli obiettivi sono stati acquisiti con sicura padronanza è normale che questi risultati vengano riconosciuti e
gratificati anche con un 8, 9 o 10 in pagella o un 100 all’esame di Stato, anche se è forse da chiedersi, in casi
come questo, se non sarebbe stato più opportuno prevedere un aggiustamento del PEI con la definizione, an-
che in corso d’anno, di obiettivi più impegnativi.
E’ possibile dare voti insufficienti in pagella ad alunni che seguono un PEI differenziato?
La valutazione è tarata sul PEI e quindi sugli specifici obiettivi definiti per lo studente con disabilità.
Se gli obiettivi non sono stati acquisiti il consiglio di classe può ridurli opportunamente, anche in corso d’anno, allo scopo di evitare situazioni di non gratificazione.
Esame di Stato
- La valutazione si effettua sempre sul PEI
- Se il PEI è con obiettivi minimi, il superamento dell’esame comporta il rilascio di un regolare diploma(con nessuna menzione del sostegno ricevuto)
- Se il PEI è differenziato viene comunque attribuito un punteggio in centesimi ma viene rilasciato un attestato delle competenze
Per i candidati con PEI con obiettivi minimi, se specificato nel PEI, si usano:
- tempi maggiori per le prove scritte
- strumenti tecnici di supporto (ad esempio il computer che ha usato durante l’anno);
- assistente (può essere l’insegnante di sostegno o altra figura professionale, secondo le indicazioni delConsiglio di Classe);
- prove equipollenti che:
- o possono consistere nell’utilizzo di mezzi tecnici o modi diversi;
- o devono consentire di verificare che il candidato abbia raggiunto una preparazione culturale e professionale idonea per il rilascio del diploma attestante il superamento dell’esame;
- o possono riguardare anche la prima e la seconda prova, ossia quelle inviate dal Ministero;
- o vengono predisposte dalla Commissione, eventualmente con l’aiuto di esperti.
I candidati con PEI differenziato sostengono prove predisposte appositamente per loro dalla commissione.
- E’ possibile anche per loro usufruire di tempi più lunghi, ma, in genere, non se ne ravvisa la necessitàconsiderando che le prove sono tarate sulle loro effettive capacità.
- Possono servirsi degli strumenti tecnici che hanno usato durante l’anno
- Possono essere assistiti da un operatore: in genere è l’insegnante di sostegno che non fa parte dellacommissione d’esame, ma che può dare il suo contributo ad esempio per la preparazione delle prove.
- Non si può parlare in questo caso di prove equipollenti.