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Un incoraggiamento a tutti coloro che vengono chiamati “diversi” o “strani” da Justin Timberlake

“Coloro che ti criticano non contano niente.
Le loro parole svaniranno… Tu no.”
Justin Timberlake

 

 

Incoraggiamento di Fabio Basile (dislessico) medaglia d’oro per il judo Olimpiadi di Rio 2016

“È proprio in quei secondi che ti senti il Re del mondo… tutti devono sognare”

“Ragazzi non mollate mai…
Una persona deve vivere per un sogno perchè altrimenti è una persona morta..”

Fabio Basile

 

Era un bambino dislessico e iperattivo.

Adesso è campione olimpico, la duecentesima medaglia d’oro della storia dello sport italiano.

I Giochi ci regalano ancora una bella storia, quella del judoka torinese Fabio Basile, 21 anni, salito sul primo gradino del podio nella categoria 66 chili.

Come avviene ogni quattro anni, per qualche settimana i calciatori strapagati un tanto al chilo e straviziati cedono il palcoscenico a ragazzi semplici cresciuti fra mille sacrifici e difficoltà e che la pratica sportiva ripaga con enormi soddisfazioni, non certo con montagne di quattrini.

Basile 1Come raccontano i media locali, Fabio, che a Rio era arrivato in punta di piedi, da outsider, è un ragazzo di periferia chinato pitbull per la sua grinta. “Il judo mi ha salvato dalla strada, e mi ha evitato di fare tante brutte esperienze vissute da altri miei coetanei” ha raccontato a ValsusaOggi.

A sette anni era (ed è tutt’ora) dislessico e irrequieto: comincia con il judo e non lo lascia più.

Per allenarsi deve andare da Rosta, dove abita, a Settimo Torinese più volte la settimana.

Troppe: quando i genitori non riescono ad accompagnarlo in palestra lui fa pratica con un orsacchiotto della sua stessa altezza, uno stratagemma consigliatogli dal suo tecnico.

“Devo molto ai miei genitori – ha sempre detto -. Mi hanno sempre accompagnato agli allenamenti e supportato con enormi sacrifici”.

Basile 2Mentre, dopo la conquista del titolo, un vecchio amico su Facebook gli ha scritto: “Mi ricordo di un bambino rompiscatole che faceva le smorfie a tutti in palestra ma hai anche sempre detto a tutti che un giorno avresti vinto le Olimpiadi”.

E la fidanzata Sofia Pettino, anche lei judoka: “Sei stato l’unico ad averci sempre creduto”

fonte: www.romagnamamma.it

Intervista di Mika al Giffoni

 

mika-300x300Un bagno di folla ha atteso il noto cantante internazionale Mika ospite eccezionale del Festival “Giffoni Experience”.

Il cantante si è raccontato ad ampio raggio ed introducendo anche il suo progetto editoriale, un libro ancora incompiuto. Poi ha affrontato il tema dell’amore, quello per il teatro e la musica classica a cui vorrebbe far ritorno.

Mi hanno chiesto tre volte di fare un film. – ha dichiarato il cantante – Ho sempre detto no. Qualche mese fa feci un provino, alla produzione è piaciuto, mi hanno mandato il mio screen-test ma non riesco a vederlo. Non so che “ca@@o” fare, non so che rispondere. Non so se farlo e poi se faccio schifo. Forse è per questo che faccio il mio show. ho fatto XFactor e mi piace ancora più ora che non lo faccio più, e in Italia sono bravi, ma è un format in cui la creatività è limitata. Dopo tre anni ho scelto di essere creativo: scrivere musica, fare sketch, ma fuori dal meccanismo del giudizio, del voto. Vedremo come andrà il programma tv, magari decido dopo lo show. È difficile decidere di fare una cosa che non hai mai fatto. Ma alla fine lo devi fare sempre nella vita”.

Essere dislessico – ha continuato poi l’artista – non è una disabilità, ma un altro modo di pensare. L’importante è quello che c’è intorno a te. Io ho avuto un grande aiuto da una donna dolcissima: lei mi ha insegnato a fare tutto in maniera visuale. Ogni volta che ho un problema io disegno delle bolle e lì dentro scrivo le cose che devo fare: così mi organizzo, le ricordo, le imparo. E’ un metodo psicologico conosciuto, ormai. La scuola deve essere preparata a insegnare alle persone in diversi modi. Una ragazza cieca mi disse: ‘Non sono io disabile, siete voi che non siete adeguati al mio mondo’”.

Parlando della sua canzone“Over my Shoulder”, Mika ha dichiarato che è stato ispirato dalla sua vita scolastica: “La scuola per me è stata molto brutta: da una parte era bellissima, facevamo cultura e musica, ma era anche piena di ragazzi non altrettanto belli. Ero arrabbiato, ma ma ho usato la mia energia distruttiva per fare qualcosa di costruttivo”. Infine sul suo one man show (di quattro puntate) in autunno su Rai 2 ha detto: “In Rai tante regole, ma non sarà uno show ‘innocuo’”.

fonte: www.pupia.tv