Archivi categoria: Legge e diritti

Libertà di insegnamento e autonomia scolastica

Cè ancora molta confusione sull’idea che si è creata (dall’interno della Scuola in verità), sulla “libertà di insegnamento” e “autonomia didattica”, che spesso vengono avallate assieme a giustificare una presunta insindacabilità delle scelte didattiche dei docenti; invece sono due cose ben distinte e dicono cose precise e diverse da quelle tanto spesso sdoganate, e non di minor importanza, nascono entrambe al di fuori e al di sopra della Scuola (intesa MIUR), perchè arrivano la prima direttamente dalla Costituzione (art. 33 comma 1) e l’altra dal Decreto del Presidente della Repubblica del 1999.

Merita prendersi un po’ di tempo e verificare le fonti, un principio alla volta:

– “libertà di insegnamento” è l’interpretazione che sopratutto la scuola ha dato della prima frase dell’art. 33 della Costituzione che testualmente sancisce: “L’ARTE E LA SCIENZA SONO LIBERE E LIBERO NE È L’INSEGNAMENTO. (…)- il resto non interessa qui ma per chi vuol ripassarselo tutto https://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=33  –

Ora, tenendo conto anche che è stato scritto nel 1947 all’uscita da un periodo dove non era garantita nemmeno la libertà di espressione e pensiero, e verificato anche dal punto di vista della semantica, non può esservi dubbio che i soggetti dell’enunciato sono LE ARTI e LA SCIENZA e che, LIBERE sono loro, ossia non più vincolate dai dettami di un regime totalitario che impediva perfino il libero pensiero (!),  quel NE lega inequivocabilmente all’arte e alla scienza la libertà di essere insegnate, il legislatore non si riferiva certo alla libertà didattica (che infatti neppure menziona) che oggi si arroga diritti di insindacabilità che nessuno mai gli ha garantito.

Da “sono libere e libero ne è l’insegnamento (riferito a arte e scienza) si è scivolati quasi impercettibilmente in “libertà di insegnamento”, da qui fatta intendere “libertà di insegnamento dei docenti”… ma dove sta scritta questa cosa ufficialmente??

– “l’autonomia didattica” invece è stata sancita dal  Presidente della Repubblica 275 del 8 marzo 1999 e precisamente all’art.4, in cui si legge:
“1. Le istituzioni scolastiche, NEL RISPETTO DELLA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO (nb: se fa capo all’art. 33 della costituzione abbiamo capito come va letta), DELLA LIBERTÀ DI SCELTA EDUCATIVA DELLE FAMIGLIE (e qui sì è fuor di dubbio: l’educazione è e resta campo insindacabile potestà genitoriale) e delle finalità generali del sistema, a norma dell’articolo 8 concretizzano GLI OBIETTIVI NAZIONALI IN PERCORSI FORMATIVI FUNZIONALI ALLA REALIZZAZIONE DEL DIRITTO AD APPRENDERE E ALLA CRESCITA EDUCATIVA DI TUTTI GLI ALUNNI, RICONOSCONO E VALORIZZANO LE DIVERSITÀ, PROMUOVONO LE POTENZIALITÀ DI CIASCUNO ADOTTANDO TUTTE LE INIZIATIVE UTILI AL RAGGIUNGIMENTO DEL SUCCESSO FORMATIVO.”

È chiaro, mi pare, che il centro di tutto lo scopo per cui viene fatto tutto, il fine ultimo affinchè la scuola abbia senso di essere E’ inconfutabilmente, LO STUDENTE, IL SUO RAGGIUNGIMENTO DEL SUCCESSO FORMATIVO, NEL RISPETTO DELLE SUE CARATTERISTICHE QUALUNQUE ESSE SIANO, è tutto scritto chiaramente: se una libertà di insegnamento esiste è la naturale conseguenza della “scuola dell’inclusività” che questo Decreto ha fatto nascere, ossia per garantire che a ognuno sia garantito il successo formativo nell rispetto delle sue caratteristiche di apprendimento, giocoforza non esiste più un unico modello di insegnamento (e infatti da lì è stato anche abolito il PROGRAMMA MINISTERIALE sostituito dalle INDICAZIONI MINISTERIALI , ossia si è passato da “programma con elenco di nozioni da imparare” a “indicazioni di obiettivi da raggiungere, in termini di competenze”) ma la didattica va adattata ogni volta all’alunno al quale si va ad insegnare, da cui ” libertà di insegnamento” sì, ma circoscritta alla ricerca della didattica migliore per garantire il successo formativo dell’alunno nella sua unicità, quindi là dove la scelta dell’insegnante si dimostri non la più adatta incontra il suo limite di libertà e diventa contestabile se persevera.

Leggere anche questo articolo di  Orizzonte Scuola

D.Lgs. n. 297 del 1994

Didattica semplificata per gli studenti con DSA?

Sulla didattica la normativa è chiara, i ragazzi con DSA possono essere dispensati dalle prestazioni “non essenziali”, Legge 170 del 2010 che, all’art. 5 comma 2/b dice che le scuole garantiscono
«l’introduzione di strumenti compensativi nonche’ misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualita’ dei concetti da apprendere»

ma anche se gli obiettivi possono essere “articolati” devono rimanere «all’interno delle indicazioni curricolari nazionali per il primo e per il secondo ciclo» DM 5669 del 2011 (decreto applicativo della L. 170) art. 4 comma 2.

Solo agli insegnanti possono decidere se una misura dispensativa rispetta o no queste indicazioni perché solo loro possono dire, considerando anche quello che il ragazzo dovrà imparare successivamente, se una prestazione può essere considerata davvero “non essenziale”.

Cos’è il PFI (Progetto Formativo Individuale)?

Il PFI sostituisce il PDP per alunni con BES, ma non il PEI e il PDP in caso di DSA.

Se uno studente ha già una programmazione individualizzata specifica, il suo PFI ovviamente ne terrà conto e affronterà solo eventuali aspetti non definiti.

Si ricorda, inoltre, che sul piano formale – ferme restando le disposizioni per gli alunni disabili – il P.F.I. sostituisce qualsiasi documento finalizzato alla definizione di modalità didattiche personalizzate per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES), alla documentazione delle attività di accoglienza per gli alunni stranieri, alla gestione di “passerelle” o passaggi fra ordini di scuola o sistemi diversi.

Dalle linee Guida MIUR 2018  pag 40.

In particolare, per gli alunni a forte rischio di esclusione sociale, devianza e abbandono scolastico, il P.F.I. deve individuare gli obiettivi primari in termini di contenimento e partecipazione, che saranno perseguiti anche prioritariamente rispetto al conseguimento dei livelli di competenza previsti dal PECUP di riferimento. Per tali alunni rivestiranno particolare importanza, nell’ambito del P.F.I., le attività di orientamento e ri-orientamento, anche col ricorso all’alternanza scuola lavoro e all’apprendistato. Si sottolinea che rimangono comunque applicabili le normative e le indicazioni vigenti per la progettazione didattica e la personalizzazione dei percorsi degli studenti in condizione di disabilità e con DSA.

Agevolazioni sull’Acquisto di strumenti tecnologici

Le “agevolazioni” dipendono dal tipo di certificazione che si ha:

se si ha la certificazione per i DSA (legge 170), non si hanno sconti, rimborsi * o agevolazioni dell’iva, si paga il prezzo pieno, ma facendo fare fattura a nome del ragazzo con certificazione di DSA , si può scaricare la spesa come spesa sanitaria sulla successiva dichiarazione dei redditi,  vedere circolare dell’ AGENZIA DELLE ENTRATE  dove è spiegata tutta la procedura, altre informazioni

MAPPA RIASSUNTIVA DELLE MODALITA’ ATTUATIVE

* alcune regioni (pochissime es. la Lombardia), ogni anno fanno dei bandi per rimborsare le spese tecnologiche sostenute dalle famiglie  degli studenti con DSA, ricercare informazioni nel sito della regione. 

linea-matitine-lunghe

se si ha la legge 104, si può acquistare il PC o altri strumenti con Iva agevolata al 4%, oltre che portare in detrazione la spesa della fattura, fatta sempre a nome del ragazzo, per sapere quali documenti occorrono, chiedere al negozio, comunque da maggio 2021 ci sono state delle semplificazioni sui documenti da presentare, vedere il il sito dell’AGENZIA DELLE ENTRATE.

Servirà un certificato medico che attesti il collegamento fra strumento da acquistare e disabilità, questo certificato servirà sia per l’acquisto dello strumento, sia per portare la spesa in detrazione durante la dichiarazione dei redditi.

linea-matitine-lunghe

ATTENZIONE mi è stato riferito che se nel verbale INPS c’è  la dicitura: “l’interessato non possiede alcun requisito tra quelli di cui all’art. 4 D.L. 9 febbraio 2012 n. 5” in alcuni negozi viene interpretata male questa dicitura e viene negata l’ IVA agevolata perchè dicono che non c’è il diritto, ebbene quella dicitura dice solo che non si ha diritto al parcheggio disabili, fatelo presente. 

linea-matitine-lunghe

In entrambi i casi effettuare il pagamento con un sistema tracciabile  bancomat, bonifico, altro e conservare la ricevuta, con il pagamento in contanti la spesa non sarà detraibile.

linea-matitine-lunghe

Piccolo consiglio personale: se deciderete di acquistare un Tablet
accertatevi che le app che ci andrete ad inserire possano lavorare senza connessione internet, perché durante le verifiche e gli esami non sarà possibile usare la rete di conseguenza lo strumento sarà inutile.

linea-matitine-lunghe