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Come proteggere la nostra privacy dai Social: ci aiuta il garante

ImmagineI social network offrono vantaggi significativi e immediati:
semplificano i contatti, rendono possibili scambi di informa-
zioni con un numero enorme di persone.
Queste comunità on-line, però, amplificano i rischi legati a un utilizzo improprio ofraudolento dei dati personali degli utenti, esponendoli a danni alla reputazione, a furti di identità, a veri e propri abusi.
Non esistono più, infatti, barriere tra la vita digitale e quella
reale: quello che succede on-line sempre più spesso ha im-
patto fuori da Internet, nella vita di tutti i giorni e nei rapporti
con gli altri.
Proprio con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza degli
utenti e offrire loro ulteriori spunti di riflessione e strumenti
di tutela, il Garante ha deciso di aggiungere nuovi contenuti
alla guida ai social network pubblicata nel 2009, mantenen-
done però la struttura agile che ne ha favorito in questi anni
la diffusione e il facile utilizzo.
Vai alla guida

Rallenta mamma…

100Rallenta mamma, non c’è bisogno di correre

rallenta mamma, qual è il problema?

rallenta mamma, concediti una tazza di caffè

rallenta mamma, vieni e stai un po’ con me

rallenta, mamma, mettiamoci gli stivali e andiamo a fare una passeggiata…

raccogliamo le foglie, sorridiamo, ridiamo, parliamo.

Rallenta mamma, sembri cosi stanca, vieni, accoccoliamoci sotto le coperte, riposa insieme a me.

Rallenta mamma, quei piatti sporchi possono aspettare,

rallenta mamma, dai divertiamoci – facciamo una torta!

Rallenta mamma, lo so che lavori tanto ma a volte, mamma, è bello quando semplicemente ti fermi per un po’.

Siediti con noi un minuto, ascolta com’è andata la nostra giornata, trascorri con noi qualche momento in allegria, perché la nostra infanzia non rallenterà!

(R. Knight)

Aiutami ad essere me stesso

maestra-e-bambiniDammi tempo: posso fare le cose che mi chiedi, se mi lasci un tempo adeguato.

Impegnami: il fatto che abbia delle difficoltà non significa che non debba lavorare con costanza e impegno.

Sottolinea il mio impegno e i miei successi, e non i miei errori.

Permettimi di usare il computer e la calcolatrice, ed insegnami ad usarli nel modo più utile per me.

Se non capisco bene come e perché potranno essermi utili, torna a spiegarmelo con pazienza e gentilezza.

Rispettami, ed insegnami a rispettare le differenze di ognuno.

Aiutami senza sostituirti a me.

Se devo fare un lavoro diverso dai miei compagni, spiegami sempre perché: non ho bisogno che tu neghi la mia difficoltà, ma che tu mi aiuti a darle un significato e a trovare forze e strategie per affrontarla.

Sono molto di più della mia difficoltà: valorizza i miei punti di forza e aiutami a pensare positivo.

So disegnare, sono curioso e ho una grande immaginazione: insegnami a sfruttare al meglio queste capacità!

Individua materiali e schede didattiche semplificate nella forma ma non nella sostanza: posso imparare le stesse cose dei miei compagni, se mi aiuti a riconoscere la via di accesso più funzionale per me a tutti gli apprendimenti.

Non è importante per me fare complicati calcoli mentali o in colonna, ma imparare a risolvere situazioni problematiche.

Non è necessario che io scriva in corsivo e senza errori, ma che impari un modo efficace per comunicare con gli altri.

Aiutami a giocare con i miei compagni: per me è molto importante capire i “tempi della relazione”, sintonizzarmi con le altre persone ed essere sicuro che ho un valore anche ai loro occhi.

Aiutami anche a capire dove sta la mia responsabilità, e dove quella degli altri, rispetto alle difficoltà, agli insuccessi, alle frustrazioni che tutti i bambini e gli adulti incontrano nel loro cammino.

Aiutami ad essere me stesso!

Fonte: www.123homepage.it

Non può essere bocciato lo scolaro dislessico se la scuola non ha realizzato il piano didattico personalizzato

537815_482481115152969_1020283691_nNon può essere bocciato lo scolaro dislessico se la scuola non ha realizzato il piano didattico personalizzato.

Il Tar Molise annulla la bocciatura Bocciata dal Tar Molise la scuola che aveva bocciato lo studente dislessico.

La sentenza 612/13 per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti ” é chiara: va annullato il giudizio di non ammissione alla classe successiva per il liceale affetto da dislessia.

Secondo i giudici amministrativi l’istituto scolastico avrebbe dovuto realizzare il piano didattico personalizzato ad per lui.

Nel caso di specie, la corte molisana ha accolto il ricorso di una famiglia ricordando come la dislessia sia ricompresa integralmente tra i disturbi specifici di apprendimento previsti dalla legge 170/10.

L’invalidità attribuita al provvedimento di non ammissione alla classe successiva, peraltro, va a inficiare annullandoli i debiti formativi del giovane.

La carenza del profilo dinamico-funzionale non può essere considerata una giustificazione per il ritardo impiegato dall’amministrazione nella cura del percorso didattico speciale: l’istituto, rilevano i magistrati amministrativi, avrebbe certamente potuto procurarsi tale documentazione, rivolgendosi al competente servizio pubblico socio-sanitario.

(notizia segnalata da giovanni d’agata)

Fonte: www.infooggi.it

Educare un figlio

400444_317202654969968_195743837115851_1016373_1324612288_nEducare un figlio non è facile, perché il cuore si mette in mezzo tra il sentimento che vorrebbe proteggerlo e la necessità di educarlo.

Non desideri che lui soffra, ma devi dargli aiuto nel modificare sé stesso.

Non ti hanno insegnato a fare il genitore quindi vai a tentoni… i tuoi ricordi del passato bambino ti aiutano…  ma non bastano a farti capire la diversità tra te e lui.

Cosa quindi conviene insegnarli?

Non tanto un mestiere, perché lavorerà come meglio potrà, per quanto la società di domani potrà offrirgli… ma il tuo dovere è donargli l’onestà e l’umiltà aborrendo il denaro come atto primario  della sua giovane vita.

Deve realizzare la sua crescita e per farlo ha bisogno di calma e tranquillità, quindi non stare lì a piangere miseria …ma incoraggialo a far bene quel che può fare.

I principi sono quelli donatici da Gesù e non altri… la misericordia, la bontà, l’amore e l’umiltà …il primariato della famiglia che nega l’egoismo.

Quindi non confonderti cosa devi fare con lui, perché il tuo compito di genitore e di portarlo a Dio e niente altro… ti sembra poco o facile? Provaci.

(Anonimo)