Archivi categoria: Varie

“La parabola del ranocchio”

RanocchioC’era una volta una gara di… ranocchi.

L’obiettivo era arrivare in cima a una gran torre.

Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo per loro.

Cominciò la gara!

In realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima, e tutto quello che si ascoltava erano frasi tipo: “Che pena !!! Non ce la faranno mai!

I ranocchi cominciarono a desistere, tranne uno che continuava a cercare di raggiungere la cima mentre la gente continuava: “…che pena!!! Non ce la faranno mai!”

E i ranocchi si stavano dando per vinti……tranne il solito ranocchio testardo che continuava ad insistere.

Alla fine tutti desistettero tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse alla fine la cima.

Quando tornò giù dalla torre come vincitore gli altri ranocchi increduli si avvicinarono a lui e uno gli chiese  come avesse fatto a concludere la prova.

E scoprì che…Era sordo!

Il significato di questa parabola è: non ascoltare le persone  negative che dicono che non ce la farai, derubano le migliori speranze del tuo cuore!

Ricorda sempre il potere che hanno le parole che ascolti o leggi…

A volte la negatività e l’invidia della gente ci può condizionare.

Per cui, Vai avanti e non mollare MAI..

ma  preoccupati di essere sempre POSITIVO!

E sii sempre sordo quando qualcuno ti dice che non puoi realizzare i tuoi sogni!

“Non insegnate ai bambini…”

mamma-51Un bambino risponde «grazie» perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.

Un bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te.

Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura.

Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua implicita richiesta è «aiutami a fare da solo».

Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti. Avrai modo più tardi di spiegargli l’importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono diventare pericolose. Lui capirà.

Un bambino non apre un libro perché riceve un’imposizione (quello è il modo più efficace per fargli detestare la letteratura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano con quell’aria soddisfatta.

Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.

Un bambino ha fiducia nell’amore quando cresce in un esempio di amore, anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori. L’ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani terrorizzati dai sentimenti.

«Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così» è una frase da non dire mai.

Un bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con dei farmaci; provate a portarlo il più possibile nella natura.

Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il fango, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto.

Un bambino che si veste da solo abbinando il rosso, l’azzurro e il giallo, non è malvestito ma è un bambino che sceglie secondo i propri gusti.

Un bambino pone sempre tante domande, ricorda che le tue parole sono importanti; meglio un «questo non lo so» se davvero non sai rispondere; quando ti arrampichi sugli specchi lui lo capisce e ti trova anche un po’ ridicola.

Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei triste, lui è dalla tua parte.

Un bambino merita sempre la verità, anche quando è difficile, vale la pena trovare il modo giusto per raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio che lui possa comprendere.

Quando la vita è complicata, il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.

Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre non un’amica.

Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono, onoriamolo con cura.

(Giorgio Gaber “Non insegnate ai bambini”)

Fonte: blog.pianeta.donna.it

Compiti a casa e vacanze

Prendiamo spunto da due articoli apparsi sul Corriere della sera per parlare di un argomento che ci sta molto a cuore: i compiti a casa assegnati durante i week end o le vacanze.
Anche il MIUR gia’ nel 1964 nella circolare n.92 parlava di questo argomento, successivamente ha richiamato l’attenzione di Dirigenti e insegnanti attraverso altre   circolari per sensibilizzarli sulla necessita’ di non sottoporre gli alunni ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa.
Nella Circolare Ministeriale del 14 maggio 1969 n. 177 il Ministero precisa: “Inoltre va considerato che nelle giornate festive, e in genere , anche nel pomeriggio del sabato, moltissime famiglie italiane, in cui entrambi i genitori svolgono un’attività lavorativa, trovano l’unica occasione di un incontro dei propri membri piu’ disteso nel tempo e, quando possibile, in ambiente diverso da quello dell’abituale dimora cittadina, più sereno nel riposo dal lavoro, di un incontro nel quale trovano alimento il rafforzarsi dei rapporti affettivi, lo scambio delle esperienz…..continua a leggere

UE, legittimo rivendere software

Al-computer-2L’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea riconosce la legittimità della vendita del software usato. Anche senza supporto fisico

Roma – Una corte tedesca aveva rinviato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea un caso sulla legittimità della vendita di un softare usato rispetto al principio del cosiddetto “esaurimento del diritto di distribuzione” e al diritto di prima vendita previsto dalla Direttiva 2001/29/CE.

Il caso vede Oracle denunciare il sito commerciale usedSoft, che fa della compravendita di software usato il suo business, e questo sito difendersi appellandosi al principio dell’esaurimento del diritto di distribuzione in base al quale l’acquirente può regalare o vendere un prodotto protetto da proprietà intellettuale.

Il problema, infatti, sorge nel momento in cui la distribuzione avviene senza supporto fisico: condizione che rende potenzialmente infinita la redistribuzione di un’opera da parte dell’utente, condizione che i detentori dei diritti hanno cercato di limitare con clausole alle licenze sempre più limitative e sempre meno lette, spesso accettate inconsapevolmente dall’utente al momento dello spacchettamento del programma o del prodotto preso in licenza (o comunque senza possibilità di scegliere).

Ora l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione europea Yves Bot ha rilevato che per valutare il diritto o meno a rivendere il software occorre guardare alla natura della licenza con cui è stato originariamente distribuito.

La base del suo ragionamento è simile a quella ce ha portato un giudice statunitense ad esprimersi su una questione simili in favore della dottrina del first sale (corrispettivo a stelle e strisce dell’esaurimento del diritto di distribuzione): in quel caso era da valutare la portata del contratto offerto da Autodesk con la licenza legata al software AutoCAD e il giudice ha rilevato che, nonostante la forma, si dovesse parlare di una “licenza che trasferisce proprietà” e dunque assimilabile alla vendita e alle sue tutele, che comprendono, appunto, anche la dottrina del first sale.

Come nel caso statunitense, infatti, se la licenza, offerta in cambio di un prezzo stabilito, è senza limiti di tempo e con diritto d’utilizzo pieno allora presenta “le caratteristiche della vendita”.

Diverso è il discorso della copia ulteriore, conseguente alla vendita successiva a quella originale: mentre il primo acquirente può godere della dottrina dell'”esaurimento del diritto di distribuzione”, insomma, il discorso non genera una catena di eventi potenzialmente infinita.

Il giudice rileva a tal proposito che “l’esaurimento che può conseguire alla vendita della copia del programma per elaboratore ha necessariamente una portata limitata, poiché riguarda solo il diritto di distribuzione di una copia del programma incorporata in un supporto materiale” e quindi che “in caso di rivendita del diritto di utilizzazione della copia di un programma per elaboratore, il secondo acquirente non può invocare l’esaurimento del diritto di distribuzione di tale copia per procedere alla riproduzione del programma realizzando una nuova copia, nemmeno qualora il primo acquirente abbia cancellato la propria o non la utilizzi più”.

Claudio Tamburrino

fonte:http://punto-informatico.it/3505235/PI/News/ue-legittimo-rivendere-software.aspx

Lettera di una mamma alla scuola che accoglierà suo figlio

Dedicata a tutte le mamme che affideranno,

per la prima volta e non solo, i loro figli alla scuola

scuola_smallCara scuola, è arrivato il momento tanto atteso, ed io, con fiducia ma non senza trepidazione,  ti consegno mio figlio.

Sbagliando, ho pensato che fosse solo mio, ma è giusto dividerlo con il mondo purché impari a percorrerlo. Finora l’ho accudito, ho alimentato il suo corpo e nutrito la sua mente. Ho tremato per  ogni suo malore, l’ho incoraggiato, l’ho consolato, gli ho alleviato ogni dolore, l’ho rimproverato con fermezza, l’ho rassicurato quando il buio della notte lo intimoriva  e ho gioito per ogni suo successo.

Gli ho comprato giocattoli  ingegnosi,  libri stimolanti, favole  immaginifiche; ho cercato di preservarlo da immagini di violenza e da linguaggi inadeguati,  gli ho offerto una casa confortevole e serena.
Ora te lo affido. Per lunghi anni, mio figlio sarà uno dei tuoi figli.
Grande è la tua responsabilità nell’accoglierlo, sei il luogo dell’incontro, dell’ospitalità, dell’inclusione, solo se  vi troverà tutto ciò, capirà di appartenerti  e  te ne saprà essere riconoscente.

Dovrai essere  presente in maniera convinta, attiva, responsabile, chiamandolo per nome, prestando attenzione ad un suo bisogno, ad un suo desiderio che può coltivare un sogno nuovo.
Offrigli sempre nuovi stimoli,  soddisfa e alimenta  le sue curiosità, non smetterà di sbalordirti con le sue domande ma anche con le sue risposte.
Sii comprensiva ma non buonista, non incutergli paura ma fatti rispettare, sempre: ha bisogno di fermezza e di coerenza.
Gratificalo per ogni, sia pur minimo, successo, ma, se non è conforme alle tue aspettative, non lo umiliare mai, piuttosto  incoraggialo, rincuoralo, dagli tempo, cerca le  strategie a lui più congeniali,  più  seducenti.
Egli vuole imparare a vivere questo secolo, ad essere come un suo coetaneo dell’altra parte del mondo. Infondigli la fiducia, l’amore, il rispetto per tutti, il senso della giustizia e della libertà; trasmettigli la ricchezza delle “diversità”, il gusto per la conoscenza, la forza delle idee, il coraggio per affrontare un mondo meraviglioso e complicato, in cui dovrà anche fronteggiare chi e cosa cercheranno di scoraggiarlo, di blandirlo.
Proteggilo dalle false lusinghe, contribuisci  a che possa  crearsi  un’opinione sulle persone, sui fatti, sulla storia.
Non tentare di omologarlo, difendi la sua preziosa unicità!
Lo so, ti sto chiedendo tanto, troppo, tuttavia io, se me lo consentirai, ti affiancherò, con discrezione, durante questo arduo percorso.

Te lo affido bambino, tu guidalo fino a  farne un uomo libero.
Con profonda gratitudine

Una mamma

fonte: Francese ma non solo