Copiare, copiare alla lavagna in particolare, è considerata la più semplice tra le attività scolastiche, tanto che si tende ad attribuire distrazione e mancanza di volontà a quegli alunni che hanno difficoltà a farlo, senza considerare che potrebbero non aver sviluppato le abilità necessarie per svolgere tale compito.
Copiare è un’attività che sembra non richiedere alcuna abilità, anzi viene ritenuto il modo per mascherare la mancanza di abilità; copiare è così semplice che forse nessuno si è mai chiesto se e quando si impara a copiare e quali requisiti siano necessari per copiare, e se c’è qualcuno che non sa copiare o che non impara a farlo (e che quindi non può farlo).
LA CAPACITÀ DI IMITAZIONE
Il piccolo d’uomo nasce con la capacità di copiare: viene chiamata “capacità di imitazione” ed è uno strumento talmente potente che dopo pochi giorni di vita il bambino è in grado di imitare il sorriso o la protrusione della lingua.
Tutte le principali acquisizioni, anche quelle complesse come il linguaggio verbale hanno come pietra milire la capacità di imitazione (cioè di copia).
La capacità di copiare è dunque un’importante componente dei processi di apprendimento.
É tuttavia una capacità che non viene insegnata: è innata e si sviluppa spontaneamente grazie a processi di apprendimento implicito.
L’adulto nemmeno si rende conto che la sollecita con le sue richieste rivolte al bambino e queste non possono essere considerate azioni di insegnamento nel senso proprio del termine, cioè situazioni organizzate specificamente con lo scopo di sviluppare un’abilità.
LE COMPETENZE NECESSARIE
La copia di un gesto, di una parola, o di disegno richiede numerose competenze: innanzitutto la capacità di ricostruirsi una rappresentazione mentale del modello da copiare, sia esso un gesto o una parola. In secondo luogo, sono necessarie delle abilità di riproduzione: pattern fonologici evoluti per quanto riguarda il linguaggio, abilità grafomotorie per quanto riguarda il disegno.
Un altro elemento importante è la memoria: se lo stimolo scompare, per quanto tempo la rappresentazione che si è formata resiste integra e vivida, in modo che possa essere copiata?
Quando arriva alla scuola primaria il bambino ha già fatto numerose esperienze formali di copia: disegni, costruzioni, scrittura del nome proprio e dunque ha avuto modo di sviluppare sia le rappresentazioni, che la memoria delle stesse e la capacità di riprodurle in modo riconoscibile.
COPIARE ALLA LAVAGNA
L’insegnante all’inizio della scolarizzazione scrive molto spesso alla lavagna e invita i bambini a copiare, senza tuttavia aver avuto modo di verificare se hanno sviluppato correttamente le abilità per svolgere questo compito.
Quando incontra alunni che non sanno copiare, o che sono molto lenti e non riescono a farlo prima che la lavagna venga cancellata, tende ad attribuire questa incapacità a lentezza, distrazione, mancanza di volontà o di attenzione.
Questa spiegazione ci riporta all’idea ingenua che la copiatura non richieda alcuna abilità e di conseguenza implica l’assunzione che tutti i bambini sappiano copiare, così come tutti i bambini sanno parlare o tenere una matita in mano.
In realtà, come abbiamo visto, copiare è un’abilità che, partendo da predisposizioni innate, si sviluppa attraverso processi di apprendimento implicito e quindi, se questo non succede, o succede in misura ridotta, nessuno si accorge della difficoltà nello sviluppo dell’abilità, fino a quando questa non diventa indispensabile a scuola.
Per copiare dalla lavagna è importante avere capacità di distinguere accuratamente la forma delle diverse lettere, è importante avere una buona memoria visuo-spaziale per ritrovare ogni volta il punto in cui prima abbiamo preso l’informazione, è importante avere una buona memoria e avere anche buone capacità grafo-motorie.
Oltre a un buon orientamento spaziale.
QUANDO COPIARE ALLA LAVAGNA È UNA DIFFICOLTÀ
Consideriamo un bambino con difficoltà destra-sinistra, come si troverà nella copia dalla lavagna?
Oltre a non saper tenere la direzione di lettura sinistra-destra, avrà anche difficoltà nella riproduzione corretta dell’orientamento dei segni o dei numeri sul quaderno.
E il bambino dislessico, che non è in grado di leggere l’intera parola, ma decifra lettera per lettera, che sforzo deve fare per copiare una parola o una breve frase dalla lavagna?
Suggerisco agli insegnanti che non hanno mai pensato a questa difficoltà di provare a copiare una breve frase scritta in cirillico. Scoprirete che, dovendo copiare una lettera per volta, spesso perderete il segno e che, non riuscendo a ritrovare il punto lasciato poco prima, forse ogni tanto salterete qualche lettera o qualche parola.
Se per caso nella vostra classe ci sono bambini che vengono da paesi dove si usa il cirillico, scoprirete che, mentre voi arrancate loro hanno già terminato e vi guardano ridacchiando, e vorrebbero correggervi.
Ma intanto qualcuno ha cancellato la lavagna e sta scrivendo la prossima frase, sempre in cirillico.
Se questo esperimento vi convince, e se soprattutto avete cominciato a capire quanto sia difficile per un dislessico copiare dalla lavagna, la prossima volta non lo costringerete a stare in classe durante la ricreazione per finire di copiare, ma gli allungherete una fotocopia.
Fonte: Prof. Giacomo Stella
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Se permettete vorrei dire la mia sull’argomento
Come molti genitori di ragazzi DSA, forse tutti, anche noi abbiamo dovuto fare i conti con “IL COPIARE DALLA LAVAGNA”, anche mia figlia copiava lettera x lettera, e quello che usciva fuori dai suoi quaderni…altro che cirillico!!
Ecco alcune proposte che propongo per alleviare il lavoro agli alunni e non gravare troppo sulla scuola e sui docenti:
Esonerare l’alunno dal ricopiare alla lavagna e…
- Fare fotocopie dal quaderno dei compagni, sempre, ogni volta, ogni materia.
- Se le fotocopie sono troppe e la scuola NON PUÒ FARLE, chiedere ai genitori un contributo, x le spese delle fotocopie
- Se la scuola non può chiedere denaro alla famiglia, per motivi fiscali, quest’ultima può acquistare carta e toner per la stampante, e fare una sorta di donazione alla scuola.
- Se tutto questo non è possibile c’è un sistema più economo, munirsi della vecchia e cara carta carbone e fogli x fotocopie, li si mette nel quaderno di un ragazzo, (a turno) il quale man mano che scriverà, farà la copia per il suo compagno in difficoltà (può essere anche un modo x rendere i compagni più consapevoli dei disturbi di apprendimento) dopo di chè si può o incollare in foglio con la colla o con il nastro adesivo.
In qualsiasi modo il bambino/ragazzo andrà a casa sereno e avrà tutta la lezione in ordine e pronta per essere studiata, come il resto della classe.