Finalmente, dopo anni di attesa e speranze, oggi la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva un articolo, nell’ambito del disegno di legge di conversione del decreto Sostegni-Ter, che dà diritti fondamentali ai lavoratori con DSA.
D’ora in avanti i lavoratori con dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, potranno utilizzare nel proprio lavoro e nei colloqui di selezione, degli strumenti che permetteranno loro di compensare le difficoltà del proprio disturbo ed esprimere al meglio il proprio talento. Per l’Associazione Italiana Dislessia si tratta di una grande conquista al pari di quella della legge 170 del 2010 sulla scuola.
Un importante traguardo
Il traguardo è stato raggiunto grazie a un emendamento presentato dalla vicepresidente del Senato Anna Rossomando all’interno del decreto Sostegni Ter e approvato oggi in via definitiva dall’aula di Montecitorio. Clicca qui per l’articolo della legge.
Molto ha pesato su questo successo la costante attività di sensibilizzazione di AID presso il governo e le forze politiche.
“E’ un passo in avanti importantissimo per oltre un milione di lavoratori del nostro Paese” dice Andrea Novelli, presidente di AID. “Garantire mezzi adeguati e pari opportunità alle persone con dislessia permette loro di esprimere al meglio la propria professionalità e di realizzarsi a livello personale, diventando al contempo una risorsa preziosa per le imprese e per la società intera. Senza l’impegno della vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, non saremmo riusciti a ottenere questo grande risultato, le esprimiamo perciò con forza il nostro riconoscimento. Ora ci aspettano altre irrinunciabili battaglie: la prima sarà quella per estendere la legge 170 dal mondo della scuola agli studenti universitari, consentendo anche a questi ragazzi di usare gli strumenti compensativi e le misure dispensative, attualmente concessi a discrezione del singolo docente”.
“L’altra battaglia riguarderà la certificazione diagnostica per gli adulti” spiega la vicepresidente di AID, Antonella Trentin. “Oggi i centri che fanno diagnosi sono molto pochi e spesso sono privati, quindi a pagamento. Chiediamo perciò la presenza di un centro diagnostico pubblico e gratuito per adulti in ogni regione italiana, anche perché senza la certificazione non si ha alcun diritto ad usare gli strumenti: sul lavoro, all’università, nei concorsi pubblici, nell’esame per la patente”.
Cosa prevede la norma
“Prima di tutto sarà vietata ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone con DSA nei luoghi di lavoro” spiega Trentin. “Inoltre i lavoratori con DSA, che liberamente sceglieranno di dichiarare la propria caratteristica, potranno chiedere nei colloqui di selezione del personale l’uso di computer con sintesi vocale, calcolatrice, schemi e formulari, oltre al tempo in più per i test di selezione scritti. I lavoratori con DSA già assunti, che lo desiderano, potranno ricevere gli stessi strumenti e accomodamenti ragionevoli. Si tratta di misure praticamente a costo zero per le aziende, ma che porteranno enormi vantaggi. Ovviamente spetterà al singolo lavoratore dichiarare o meno la propria caratteristica e chiedere gli accomodamenti più opportuni”.
Inoltre, secondo la nuova legge, gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere applicati in tutte le occasioni di valutazione per l’accesso o il completamento di percorsi formativi finalizzati all’esercizio di attività e professioni, come gli esami per l’accesso agli Ordini professionali, nonché in ambito sociale.
“Da anni AID porta avanti un’attività di sensibilizzazione delle aziende e di formazione alle imprese che hanno ottenuto con noi la certificazione Dyslexia friendly” dice il presidente Andrea Novelli. “Tra queste ricordiamo IBM, Intesa Sanpaolo, Orienta, Tim. Speriamo che la loro esperienza sia un faro per molte altre imprese e che presto la cultura dell’inclusione si diffonda all’intero mondo del lavoro”.
fonte: AID