Il sostegno è sullo studente con disabilità o sulla classe?

L’articolo 13 comma 6 della legge 104 del 92 stabilisce che gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità della classe presso cui sono chiamati ad operare, contitolarità significa condividere la titolarità delle funzioni con altra figura nella fattispecie con gli altri docenti, quindi l’insegnante di sostegno e insegnante anche degli altri alunni della classe, non solo del ragazzo con disabilità, così come gli altri docenti sono docenti anche del ragazzo con disabilità.

Ciò non significa che la scuola possa liberamente disporre degli insegnanti di sostegno che ricordiamoci sono chiamati ad operare e a condividere la titolarità delle funzioni nella misura in cui deve attuare un progetto inclusivo in favore del ragazzo con disabilità.

Ci sono alcune volte che le esigenze dello studente con disabilità al quale è stato riconosciuto un insegnante di sostegno vengono messe in secondo piano perchè viene detto:  “il sostegno è sulla classe non sullo specifico studente”.

Non è assolutamente vero che prima ci sono le esigenze della classe.

Qualora non fosse chiaro questo aspetto intervengono a fugare ogni possibile dubbio Linee Guida pag 56 allegate al  Dlgs 182 del 2020 le quali testualmente dicono:

«La richiesta deve necessariamente fare riferimento, in modo esclusivo, alle esigenze dell’alunno/a con disabilità titolare del PEI.

Le ore di sostegno sono assegnate alla classe, ma per sviluppare un progetto educativo personalizzato; non devono intendersi come risorse aggiuntive che rientrano nella libera disponibilità della scuola, da utilizzare per qualsiasi attività di supporto destinata ad altri alunni e ad altre alunne della classe o della scuola.

Certamente la presenza del sostegno didattico in una classe può favorire l’attivazione di una didattica più aperta e flessibile da cui può trarre vantaggio tutta la classe, il team docenti e il consiglio di classe, ma deve essere sempre chiaro che questi interventi sono rivolti prioritariamente all’alunno o all’alunna con disabilità.»

sempre linee guida a pag. 56 fondo pagina:

«In particolare, quando si chiede di aumentare le ore di sostegno assegnate, è indispensabile motivarea la proposta non solo descrivendo i bisogni, ma anche dimostrando che effettivamente le ore assegnate sono state utilizzate in modo adeguato, con interventi attivati rigorosamente sull’alunno/a, con risorse concentrate dove effettivamente, in base alla progettazione del PEI, sono maggiori le esigenze,escludendo categoricamente impieghi impropri come l’uso della risorsa sostegno per attività di supporto destinate genericamente a tutta la classe senza nessun riferimento agli obiettivi del singoloP EI, o per altre esigenze della scuola non immediatamente riferibili all’alunno/a titolare del PEI, quali ad esempio la possibilità di sostituire docenti assenti.»

Quindi PRIMA vengono le esigenze dello studente al quale è stato riconosciuto il sostegno, e  solo DOPO,  arrivano le esigenze della classe (se rimane tempo), altrimenti ci sono i docenti curricolari, che, meglio far presente, se non ci fosse l’alunno certificato, non ci sarebbe neanche l’insegnante di sostegno  e quindi si sarebbero trovati, comunque, a fronteggiare le diverse situazioni da soli.

Lascia un commento