DDL Valditara – Voto in Condotta (2024) con questo DDL bisogna vedere come cambiano le cose…
Gli alunni con disabilità sono sempre valutati in base ai loro obiettivi personalizzati che devono essere inseriti nei loro PEI e non agli standard della classe, e questo vale anche per il comportamento normative di riferimento DL 62/17 per il primo ciclo, DPR 122 del 22-6-09 per il secondo ciclo.
I voti sono assegnati collegialmente dai docenti della classe (DL 62/17 art. 2 c. 3).
Un alunno con disabilità può essere sottoposto a sanzioni disciplinari come gli altri, basta verificare che sia in grado di comprendere quello che ha fatto e sappia cogliere il senso della punizione.
Sono da escludere, di solito, sanzioni di questo tipo in caso di ritardo cognitivo medio-grave ed è bene ragionarci attentamente quando la disabilità è collegata a problemi comportamentali perché una punizione mal gestita può essere controproducente (in questi casi sarebbe meglio condividere la scelta con gli specialisti).
Comunque in nessuno caso questo può essere considerata come un diritto all’impunità che sarebbe deleterio dal punto di vista educativo, oltre che profondamente iniquo.
La valutazione del comportamento non può mai influenzare quella del profitto.
DPR n. 235 del 21-11-07 – Statuto studenti art. 1 c. 3
Il DPR 235/2007 si applica solo alla Scuola Secondaria di 2°, ma questo principio è valido in ogni ordine di scuola.
Nel nuovo modello PEI c’è una parte specifica da compilare sugli obiettivi da raggiungere nel comportamento, la sezione 8.5, scegliendo tra due voci, A e B:
8.5 Criteri di valutazione del comportamento ed eventuali obiettivi specifici
Comportamento:
A – Il comportamento è valutato in base agli stessi criteri adottati per la classe
B – Il comportamento è valutato in base ai seguenti criteri personalizzati e al raggiungimento dei seguenti obiettivi: …
Il voto negativo può essere dato se il ragazzo non ha raggiunto i propri obiettivi di comportamento indicati nel PEI, non se ha avuto in generale un comportamento scorretto.
Si possono comunque prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di studenti certificati.
La norma (DPR 235/07) dice che le sanzioni devono tener conto della situazione personale dello studente (art. 1 c. 5) ossia, questo caso, anche della sua patologia ma questo non significa che questi ragazzi siano intoccabili.
Bisogna certamente considerare l’effetto che potrebbero produrre ricordando però che anche far capire al ragazzo che può fare quello che si vuole ha conseguenze negative.
Le sanzioni disciplinari che prevedono la sospensione fino a 15 giorni sono decise dal consiglio di classe al completo, compresi i rappresentanti dei genitori e, alle superiori, degli studenti. DPR 235/07 art. 1 c. 5.
I genitori del ragazzo in questione possono essere invitati ma non partecipano alla votazione finale.
Alle superiori anche il ragazzo, che va obbligatoriamente sentito, può essere invitato al c.d.c. Art. 1 c. 3.
Nella scuola Primaria non sono ammesse punizioni o sanzioni disciplinari in nessun caso.
LO ZERO IN CONDOTTA
I voti in decimi vanno da 1 a 10, lo zero non esiste.
Altrimenti i voti sarebbero in undicesimi, non più in decimi.
Se la scuola usasse il registro elettronico non potrebbero inserire un voto del genere.
La sospensione è possibile alla primaria?
Le punizioni disciplinari sono regolate dallo statuto degli studenti DPR 235/07 che si applica solo alla secondaria.
Alla primaria sono possibili interventi educativi che vanno ovviamente somministrati e gestiti considerando la situazione e i bisogni dell’alunno.
Lo scopo non può mai essere quello di “punire”, bensì di evitare che il comportamento sbagliato si ripeta.