Le linee-guida per la leggibilità

Ugualianza-Giustizia1-150x150Quando si predispongono verifiche scritte per gli alunni con DSA o con disabilità (=verifiche strutturate e personalizzate) si dovrebbero tener conto di alcuni accorgimenti per far in modo che il testo sia il più comprensibile possibile, in modo da sollevare lo studente, dal pesante carico della comprensione (il cui deficit è certificato), per metterlo sullo stesso piano dei suoi compagni di classe. 

La grafica:

1) Corredare il testo di immagini, schemi, tabelle, ma in modo chiaro e lineare, senza “affollare” le pagine.

2) Usare le intestazioni di paragrafo per i testi lunghi.

3) Usare  lo STAMPATO MAIUSCOLO per mettere in evidenza le parole chiave e, per dare movimento al testo. 

4) NON usare l’allineamento giustificato: lo spazio variabile tra le parole non aiuta i loro movimenti saccadici.

5) Non spezzare le parole per andare a capo.

6) Andare spesso a capo, magari dopo ogni punto di sospensione (capoversi).

7) Distanziare sufficientemente le righe (usare un’interlinea abbastanza spaziosa 1,15-1,50).

8) Usare fonts del tipo “sans sarif”, cioè “senza grazie”.
Il Times New Roman, ad esempio, è quello che di default si utilizza in Word, ma non è indicato. Nel nostro Pc ci sono già fonts sans sarif, basta controllare che abbiano segni “puliti”, senza lineette aggiuntive, come ad es. il Comics, il Verdana, il Georgia, l’Arial. In questa pagina sono elencati i font più adatti ai ragazzi con DSA.

Attenzione, però: in alcuni di questi fonts la “i” maiuscola e la “elle” minuscola sono identiche! Altri, come il Comics e il Verdana li mantengono invece distinti (come eccezione, la sola I maiuscola ha le grazie).

9) Impostare il font in un formato (“corpo”) abbastanza grande: se un corpo di 12 punti può essere accettabile per il Verdana maiuscolo, per altri tipi di font più piccoli potrebbero servire almeno 14/16 punti.

10) Se possibile, usare il grassetto e/o colori diversi per evidenziare le parole chiave ed i concetti più importanti, o per raggruppare (nel caso dei colori) concetti e contenuti tra loro correlati. Come per il punto 1, però, attenzione a non esagerare: il testo deve essere chiaro, “pulito”, senza inquinamento visivo.

L’organizzazione dei testi e il lessico:

1) Usare frasi brevi, evitando le subordinate e preferendo, piuttosto, le coordinate.

2) Non usare doppie negazioni.

3) Fare attenzione alle frasi con troppi pronomi: costringono ad inferenze ed aumentano il carico cognitivo, a scapito della strumentalità di lettura.

4) Nei testi informativi/di studio raggruppare le informazioni per blocchi tematici.

5) Nei testi narrativi sostituire gli eventuali flash-back con un più semplice ordine cronologico.

6) Cercare di evitare testi troppo lunghi: max 250 parole per pagina.

7) Per quanto possibile, usare forme attive e al modo indicativo.

8) Usare un lessico semplice, in base all’età e alle difficoltà dell’alunno.

 

Per avere verifiche strutturate, questi particolari vanno inseriti nel PDP (Piano Didattico Personalizzato). 

I ragazzi dislessici e le e lingue straniere

girlAdattare l’insegnamento della lingua per la presenza di dislessici in classe non significa limitare i contenuti ma piuttosto utilizzare strategie diverse che, pur mirate al soddisfacimento delle esigenze degli studenti linguisticamente più deboli, potenziano le abilità di tutto il gruppo classe.
Per procedere alla identificazione delle strategie più efficaci è necessario tenere presente che molti studenti potenzialmente dislessici non sono diagnosticati ma semplicemente etichettati come distratti, pigri o svogliati e che questo disordine si manifesta in alunni con un grado di intelligenza spesso superiore alla norma in aree diverse da quella linguistica. Va ricordato che le differenze tra una persona dislessica ed una non dislessica si manifestano principalmente nell’apprendimento dell’abilità della lettura e della scrittura e che tali differenze non sono particolarmente visibili; infine l’invisibilità del problema può essere acuita dalle caratteristiche fonologiche dell’italiano.
Considerando la situazione nel nostro paese, è molto importante leggere e valutare i diversi suggerimenti dei ricercatori di altri paesi, in particolare di lingua inglese, ed adattare tali idee alle concrete e diverse necessità degli studenti che incontriamo nella realtà delle nostre classi. Ricordiamo che, ad esempio, nei paesi di lingua inglese l’incidenza di dislessici è di quasi il venti per cento della popolazione e le difficoltà che gli studenti anglofoni incontrano già nella lingua madre sono marcate.
fonte: Rossela Grenci
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Ho ritrovato questa risposta del Prof. Ademario Lo Brano. Era un fantastico insegnante della lingua inglese. La copio perchè altri colleghi e genitori possano capire quanto è ancora vero. La risposta era del 2010 LEGGI
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Per ulteriori Info
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Come può essere così difficile? – Documentario sulla dislessia

Richard D. Lavoie, direttore della Eagle Hill School Outreach, dimostra a insegnanti e genitori come si ci sente ad essere un bambino con disturbo dell’apprendimento.

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DOCUMENTARIO INTERO

Sotto lo stesso video spezzettato per tipologia di caratteristica 

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 Come può essere così difficile? 01 – introduzione

Come può essere così difficile? 02 parte – reazione umana all’ansia

Come può essere così difficile? 03 parte – l’elaborazione

Come può essere così difficile? 04 parte – la percezione visiva

Come può essere così difficile? 05 parte – comprensione della lettura

Come può essere così difficile? 06 parte – effetti sulla percezione sul comportamento

Come può essere così difficile? 07 parte – coordinazione visuo motoria (disgrafia)

Come può essere così difficile? 08 parte – espressione orale (disnomia)

Come può essere così difficile? 09 parte – leggere e decodificare

Come può essere così difficile? 10 parte – capacità visive uditive

Come può essere così difficile? 11 parte – giustizia non è dare a tutti le stesse cose, guistizia è dare a ciuscuno quello che a lui è necessario

 Come può essere così difficile? 12 parte – commenti

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Il seguente file  è stato creato prendendo spunto dal documentario del dott. Richard D. Lavoie, aggiungendo  del mio, nella speranza che sia di aiuto a far capire quale disagio vivono i bambini/ragazzi con Disturbi Specifici di Apprendimento, può essere proposto in una classe o in un consiglio di docenti.
Ovviamente il tutto deve essere affiancato da una spiegazione e discusso.

Sito di Supporto allo studio per tutti gli studenti in modo particolare Bambini e Ragazzi con BES