Autismo: piccolo chiarimento

è una caratteristica molto complessa, neanche gli studiosi sanno bene come descriverlo in maniera chiara e univoca, e qquesto  perchè ogni persona con autismo è diversa da un’ altra.

Ecco perche’ chi ha conoscuto una persona autistica ha semplicemente conosciuto UNA persona autistica.

Nessuna forma autistica e’ uguale a un’altra, non esistono due autismi uguali tra loro.

Per questo ora si usa l’espressione ” SPETTRO AUTISTICO”.
Questa è una rappresentazione grafica creata dalla Maestra Larissa, che fa capire molto bene di cosa si stia parlando

La RUOTA DELL’AUTISMO ci mostra perche’ ciascuno ha una forma autistica diversa.

Da qualche anno dunque si parla di DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO, non di solo autismo, e quindi dire BAMBINO/RAGAZZO AUTISTICO NON SIGNIFICA NULLA!

Ci sono:

  • bambini/ragazzi autistici verbali,
  • bambini/ragazzi non verbali,
  • bambini/ragazzi vocali ma non verbali,
  • bambini/ragazzi che non hanno il minimo problema relazionale,
  • bambini/ragazzi che devono sviluppare le loro social skills
  • bambini/ragazzi con IPERsensibilita’
  • bambini/ragazzi con IPOsensibilita’ (per ciascuno dei 5 sensi)
  • bambini/ragazzi con stereotipie
  • bambini/ragazzi che non ne hanno
  • bambini/ragazzi con il QI superiore alla norma
  • bambini/ragazzicon un QI inferiore alla norma
  • ecc….

L’autismo punto e basta non esiste!

Esiste una ruota di combinazioni (attenzione, non uno spettro di gradazioni!!) in cui ciascuna persona autistica prende una FORMA precisa e DIVERSA da tutte le altre persone autisitche.


Consiglio di scaricare questo quaderno, completamente gratuito, che è stato concepito e redatto come guida ad una diagnosi precoce e tempestiva, per promuovere un aiuto e sostegno alle persone con autismo e alla loro famiglie e per l’attuazione di buone prassi in ambito scolastico.  Scarica qua

Anno scolastico 2022/23: Rientro a scuola

Covid, con raffreddore lieve si potrà stare in classe. No se con febbre superiore a 37,5. Utilizzo mascherina chirurgica o FFP2

 

Sono state pubblicate ieri le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità per il rientro a scuola a settembre. Nelle indicazioni viene fatta una distinzione tra misure standard di prevenzione da garantire per l’inizio dell’anno scolastico che considera l’attuale quadro epidemiologico e possibili ulteriori interventi da modulare progressivamente in base alla valutazione del rischio, “prevedendo un’adeguata preparazione degli istituti scolastici che renda possibile un’attivazione rapida delle misure al bisogno”.

Nel documento, come misure di base per pianificare l’anno scolastico 2022/23, viene indicato che

Gli studenti con sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali che non presentano febbre, frequentano in presenza, prevedendo
l’utilizzo di mascherine chirurgiche/FFP2 fino a risoluzione dei sintomi, igiene delle mani, etichetta respiratoria.

Viene infatti specificato che “soprattutto nei bambini, la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente” e di fatto ciò “non può essere sempre motivo in sé di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre“.

Non è invece consentito restare a scuola con febbre, ovvero temperatura corporea oltre i 37,5 ° C. Altri sintomi che non consentono il permanere a scuola sono ad esempio:

  • sintomi respiratori acuti come tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria,
  • vomito (episodi ripetuti accompagnati da malessere),
  • diarrea (tre o più scariche con feci semiliquide o liquide),
  • perdita del gusto, perdita dell’olfatto, cefalea intensa

In caso di tali sintomi viene raccomandato alle famiglie di non condurre gli alunni a scuola in presenza.

Divieto di entrare a scuola anche con test Covid positivo.

indicazioni-A.S.-2022-2023

 

 

Fonte: orizzonte scuola

MateMitica – programma per scrivere la matematica

MateMitica  della Anastasis, è davvero utile.

Puoi scaricare la versione di prova gratuitamente, per vedere se fa al caso vostro.

Lo si può usare benissimo senza internet, eccetto per una funzione (fotografare un’espressione e averla già pronta nell’editor per lavorarci).

Integrata c’è la calcolatrice.

È un vero e proprio quaderno digitale che ti permette di scrivere qualsiasi simbolo matematico, raggruppato per varie aree e per espressioni/equazioni è perfetto.

Personalmente è l’unico Software a pagamento che consiglio sempre di provare, perché non penso che vi siano altre soluzioni paragonabili a livello di qualità .

Volendo comunque c’è gratuitamente Math o mir da poter sperimentare.

Consiglio la visione di questo videomanuale su MateMitica.

 

KEYDYS: tastiera per studenti dislessici

KEY è l’abbreviazione di ‘keyboard’, tastiera. DYS è l’abbreviazione di ‘dislessia’, con la disortografia crea difficoltà nella scrittura e nella codifica di un testo a chi possiede questo diverso neuro funzionamento.

 

In Italia si stima un totale di circa 2 milioni di persone con questa condizione (uno per classe, secondo le stime di AID Italia). Per loro e per milioni di dislessici nel mondo, oggi un ragazzo francese di 16 anni chiamato Ryan Dubois ha inventato una

speciale tastiera per computer. Scommetto che conoscete già la sua storia, o vi suona familiare? All’età in cui altri ragazzi giocano, lui ha trasformato il garage (!) in un laboratorio informatico e ha lanciato una startup, la Appl… no, scusate. Si chiama RD2TooldysVabbè, al naming poteva dedicare più tempo.

Ryann, piccolo genio

Ryann Dubois vive a Etables-Sur-Mer in Bretagna e attualmente frequenta il

1° anno alla STI2D (Scienza e Tecnologia dell’Industria). Non mi sorprende la sua genialità: tra i suoi “colleghi” dislessici c’è gente come John Lennon, Winston Churchill e un certo Albert Einstein, non so se sapete. Bene, Ryann non ha vissuto allegramente la sua condizione, la scuola gli ha sempre creato un po’ di difficoltà. Approfittando del primo lockdown causato dalla pandemia di coronavirus, ha sviluppato una speciale tastiera con tasti colorati per aiutare altri studenti con i suoi stessi problemi.

Da allora sono successe diverse cose belle: un marchio francese (Boulanger) ha iniziato a commercializzare la sua invenzione, e diverse accademie in tutto il paese (Parigi, Nizza, Créteil e altre) hanno già acquistato molti esemplari. Vanno via come il pane: un successo pazzesco ed inatteso. Evidentemente, però, inevitabile. Come tutte le idee vincenti.

Cos’è la tastiera per studenti dislessici KEYDYS?

Piccola premessa: se siete dislessici e state leggendo, non spoilerate gli altri: loro non sanno come funziona, ok?

Prima di tutto, sappiate che gli studenti dislessici non possono scrivere alla stessa velocità dei loro coetanei: per questo, generalmente usano un computer per prendere appunti in classe. Una cosa non ancora accettata da tutti, o per la quale non tutte le scuole (si, siamo nel 2022) non sono ben attrezzate. Il risultato? I ragazzi con questa condizione accumulano ritardi, vengono messi in difficoltà, e tutto il resto.

Ryann ha chiesto la collaborazione di un terapista, che lo ha introdotto ad un metodo di contrassegno con colori per migliorare la sua digitazione. È lì che si è accesa la lampadina: perchè lasciare solo ai terapisti uno strumento del genere? Estendiamolo a tutti. Il ragazzo ha armeggiato con tastiere ed etichette colorate, ed alla fine è venuta fuori KEYDYS.

Le etichette da appiccicare alla propria tastiera, se non si vuole comprare una tastiera apposita.

Perché ha fatto il botto?

L’uovo di Colombo, direi. E quindi bisognava pensarci. Ryann ci ha pensato, dividendo la tastiera in otto sezioni diagonali colorate per aiutare il cervello degli studenti dislessici ad identificare più velocemente i gruppi di lettere. Bum. Ryann è passato in pochi giorni dalle etichette colorate all’ufficio brevetti.

Ed ora abbiamo un genietto felice, che il 26 giugno scorso ringraziava a destra e a manca:

Grazie per le vostre preziose testimonianze. Dopo un anno di lavoro, hanno il riconoscimento di terapisti occupazionali, il Ministero dell’Educazione Nazionale e della Gioventù, Sig. Emmanuel Macron. Non riesco ancora a crederci. Bella giornata. 

Ryann, 26 giugno 2022 sul suo profilo Facebook 

Prima che qualcuno mi chieda dove trovarla: come detto, l’azienda francese Boulanger la sta commercializzando ad un prezzo piuttosto basso, 24 euro, e scuole ed enti effettuano anche molti ordini di gruppo. Se vi serve (e ve la spediscono) la trovate qui, o potete ispirarvi (Ryann, perdonami) per creare a casa una soluzione fai-da-te.

Fonte: www.futuroprossimo.it

 

 

Cosa significa compensare uno scritto deficitario con l’orale

La compensazione orale è prevista  dalle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA – allegate al DM n. 5669 pag. 19 leggiamo:
“Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a tempi più lunghi per le verifiche scritte o a una quantità minore di esercizi, gli alunni con disgrafia e disortografia sono dispensati dalla valutazione della correttezza della scrittura e, anche sulla base della gravità del disturbo, possono accompagnare o integrare la prova scritta con una prova orale attinente ai medesimi contenuti.”

La verifica orale di compensazione (diversa da una interrogazione di recupero) dovrebbe verificare solo le domande o gli esercizi della verifica scritta non corretti, perché dove andare a valutare se la valutazione negativa dello scritto  è dovuto a una mancanza di conoscenza del ragazzo, o se c’è stato un problema legato alla neuro divergenza (cattiva comprensione del testo, deficit di memoria, ecc…), il voto orale, in questo modo, va a sostituire il voto della domanda o dell’esercizio deficitario, dopo di che fra gli esercizi svolti bene nella verifica scritta e quelli svolti durante l’orale il docente ha tutti i dati per valutare correttamente lo studente (non si fa la media).

Proprio per questo la compensazione orale va fatta a pochi giorni dalla verifica scritta, se passano troppi giorni non è più una compensazione ma un recupero.

Molti docenti non usano questo criterio ma fanno una tradizionale interrogazione di recupero.

Questo che segue è un estratto del convegno tenuto a Parma dal prof. Guido dell’Acqua, del Ufficio IV (Disabilità DSA e integrazione alunni stranieri), il 20/04/2016, dove cerca di spiegare agli insegnanti come deve essere fatta la compensazione orale

 

 
 
Questa è una trascrizione delle esatte parole, nel caso qualcuno avesse bisogno di stamparle e portare a scuola
 
Immagine
Qua il filmato per intero e le slide

E ancora:

Sostituzione dello scritto con l’orale per chi ha dei DSA?

 

Sito di Supporto allo studio per Bambini e Ragazzi con BES