Programma differenziato alla scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore)

Questo percorso non porta al diploma di scuola superiore ma a un attestato dei crediti formativi, il ragazzo in questo modo alla fine dei 5 anni avrà un attestato non spendibile nel mondo del lavoro e solo il diploma di terza media.

La programmazione differenziata non viene “assegnata” dal consiglio di classe ma  PROPOSTA alla famiglia, che può rifiutarla o accettarla, per accettarla deve firmare un documento. 

Il CdC prima di proporre un programma differenziato alla famiglia decide a maggioranza, non è richiesta nessuna unanimità.

Un solo insegnante non può costringere a passare alla programmazione differenziata, ma se si differenzia una sola materia si passa comunque ad un programma differenziato.

Se effettivamente le difficoltà di un alunno con disabilità sono concentrate in una sola materia o due, non si passerà alla differenziata: sarà sostenuto, recupererà, avrà dei debiti, nella peggiore delle ipotesi ripeterà un anno (come i compagni, del resto) ma andrà avanti negli studi e uscirà con un diploma.

La normativa di riferimento: ALLEGATO B –  Linee Guida al Dlgs 153/23 a pag. 37, in particolare (ma non solo) dove si legge:
«La prima applicazione della programmazione differenziata richiede una formale proposta del Consiglio di classe ai genitori, che successivamente deve essere concordata con loro: essi possono rifiutarla e in questo caso saranno somministrate in tutte le discipline delle prove equipollenti, ossia valide secondo l’ordinaria progettazione dell’indirizzo di studi frequentato, anche se andranno comunque garantite le attività di sostegno e continueranno ad essere applicate tutte le personalizzazioni ai metodi di valutazione ».

Nel PEI il tipo di percorso che l’alunno segue è indicato nella sezione 8, dove ci sono i tre possibili percorsi A, B o C. Il differenziato è indicato con la lettera C.

Gli obiettivi differenziati, in sintesi, sono diversi in modo sostanziale alla classe, si applicano quando a causa della sua “condizione” lo studente non è in grado di fare il percorso didattico regolare  (non è più possibile esonerare  da una materia, gli obiettivi possono solo essere ridotti all’estremo).

Lo stesso MIUR consiglia di proporre questa programmazione solo in casi “eccezionali” e dove nel ragazzo  ci sia un deficit cognitivo, infatti dal sito del Ministero (le FAQ) leggiamo: cos’è la Programmazione Differenziata?  “Nella Scuola Secondaria di Secondo Grado (Scuola Superiore) quando gli obiettivi del Piano Educativo Individualizzato sono nettamente difformi rispetto a quelli dell’ordinamento di studi della classe, la programmazione viene dichiarata differenziata e l’alunno pertanto non può conseguire il titolo di studio. Salvo situazione eccezionali, la programmazione differenziata si applica solo in caso di disabilità di tipo cognitivo”. 

Personalizzare i metodi di valutazione, ossia individuare una modalità diversa che consenta allo studente di dimostrare quello che sa e sa fare, è fondamentale.

Se ne parla nelle stesse Linee Guida a pag. 28 allegate al Dlgs 153/23.

Tornare dal programma Differenziato a quello regolare valido per il diploma

Si può fare ma sarà piuttosto difficile in quanto:

  • il consiglio di classe deve essere favorevole a farlo rientrare (a maggioranza) la decisione non spetta più alla famiglia 
  • se il consiglio di classe non è favorevole lo studente dovrà sostenere un esame integrativo per dimostrare che è al pari (o quasi) con il resto della classe.

Dlgs 153 del 2023  art. 10-bis

ATTENZIONE

La normativa parla chiaramente di una competenza del Consiglio di Classe e non del GLO.

La firma del PEI da parte della famiglia non può in nessun modo essere considerata dalla scuola come accettazione della programmazione differenziata.

Quindi per accettare il programma differenziato ci deve essere un foglio a parte con la firma dei genitori.

L’accettazione al differenziato deve essere fatto in data diversa dal GLO, in modo che ci siano tempi adeguati alla stesura del PEI (secondo le decisioni prese) e il giorno del GLO il documento sarà pronto per essere accettato e firmato da tutti i membri.

Ammettiamo il fatto che la scuola volesse fare tutto in un unico giorno per mancanza di tempo

Il consiglio di classe pensa che il ragazzo con disabilità “non ce la fa” a sostenere un programma personalizzato con prove equipollenti, quindi predispone il PEI con il percorso C (differenziato), senza prima sentire la famiglia, pensando che accettando il PEI accetterà anche il differenziato (non è così).

Il giorno del GLO non accetta il passaggio al differenziato, è suo diritto farlo non firma il PEI (anche se lo firmasse non sarebbe a norma di legge).

Il PEI preparato non va più bene.

La riunione va di conseguenza annullata in quanto SOLO il GLO può approvare il PEI che di fatto non c’è.

Nei giorni seguenti va preparato un nuovo PEI con percorso B (personalizzato) e dare appuntamento per un nuovo GLO, e tutto questo in pochi giorni in quanto non si può lasciare un ragazzo con disabilità tutto il primo quadrimestre (o trimestre) senza un PEI approvato.

Sarebbe un inutile e assurdo perdita di tempo e di risorse.

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