fonte:Il Blog-Magazine di Gianluca Lo Presti
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Forse uno dei modi migliori per capire realmente la difficoltà di un bambino con dislessia è provare a leggere come lui stesso legge, ogni giorno…
Di fronte ai compagnetti..
Di fronte chi, alle volte, gli dice “LEGGI MEGLIO! LEGGI BENE!”
.. e lui come si sente? E TU COME TI SENTIRESTI?
PROVA A LEGGERE QUI:
C’evra unna volxta un Prinxipec chid amuavva unsa Prinxipexsa ma ellda non coryspondevya il suok amroere.Allorsa luid afferontè daiverxse sdfide pecr attirzare las stua attienxzionne. Unx fiorno sfèidò unex grago myutolto cxasttivo…
Leggere questo testo non è stato facile.
Un soggetto abituato a leggere bene, si accorge di:
– Leggere LENTAMENTE
– Commettere ERRORI di lettura (in questo caso spesso ci si auto corregge), però se si legge più velocemente questi errori aumentano.
In entrambi i casi lo sforzo impiegato nella letture impedisce, o quantomeno limita, la Comprensione. Ciò con MOLTA FATICA.
Se fosse stato un brano più lungo e complicato come quelli scolastici, tutti noi avremmo avuto delle difficoltà riguardanti: la VELOCITA’, la CORRETTEZZA, la COMPRENSIONE.
E se leggessimo questo testo a voce alta di fronte a tanti altri che lo leggono bene?
.. come un bambino davanti ai suoi compagni..
Avremmo provato: Vergogna? Rabbia? Voglia di non leggere più? Chiedere ad altri di leggere? …?
Possiamo sintetizzarli in PROBLEMI EMOTIVO-MOTIVAZIONALI
CONCLUSIONI
– LENTEZZA ed ERRORI nella lettura (e spesso anche scrittura)
– PROBLEMI nella COMPRENSIONE
– PROBLEMI EMOTIVI (Autostima? Rabbia?) e MOTIVAZIONALI.
– FATICA (spesso incompresa) NELLA LETTURA
E’ NECESSARIO INTERVENIRE CON